Napoli, agli esami scritti per avvocato passa solo un candidato su tre

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Napoli, sono 1.354 i candidati  avvocato che hanno superato la prova scritta sui 3.801 che a dicembre hanno partecipato alle prove che si sono svolte presso la Mostra D’Oltremare: per un totale pari al 36% dei laureati. Come riportato da Il Mattino, in un articolo di Giuseppe Crimaldi, i testi sono stati esaminati da un collegio di legali di Milano, mentre a valutare invece gli scritti degli aspiranti togati di Roma (ammessi invece per il 42,2%) sono stati proprio i colleghi partenopei. Nulla di nuovo sotto il sole, dirà chi conosce le ultime percentuali che attestano i promossi di Napoli agli orali nella media degli scorsi anni.

Ricapitolando, scrive Crimaldi, solo un solo praticante avvocato su tre iscritto all’Ordine di Napoli supera la prova scritta. «O – se volete – due su tre non ce la fanno. Bocciati già agli scritti. Facciamo subito una premessa che serve a spiegare molte cose: l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di avvocati, e – udite udite – quelli iscritti solo nel distretto giudiziario di Napoli (senza contare quelli romani) superano i colleghi dell’intera Francia».

A parlare è anche l’avvocato napoletano Giovanni Abbate, che ha presieduto la Prima commissione a Roma: «Nonostante l’emergenza Covid, che ha prodotto un’interruzione obbligatoria, abbiamo svolto con coscienza e meticolosità il nostro lavoro. Siamo stati rigorosi, garantendo due o anche tre sedute a settimana per la correzione degli scritti. Ai primi di ottobre partiamo con gli orali, dopo avere estratto la lettera».

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