Festa dei santi Cosma e Damiano a Ravello

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Scorre davanti agli occhi il film della grande devozione che i fedeli hanno avuto ed hanno per i santi ravellesi, Cosma e Damiano, e particolarmente i devoti provenienti dall’agro nocerino-sarnese. Ricordi dell’adolescenza.
Arrivavano a piedi questi fedeli, attraverso il Chiunzi, pregando e cantando lungo il percorso accompagnati dal suono dei tamburi (le tammorre) ed arrivavano a Minori.
Percorso inverso facevano negli anni ottanta i minoresi , sempre attraverso il Chiunzi, fino al santuario di Pompei, di notte.
A Minori, prima di affrontare l’ultima arrampicata di1150 scalini fino a Ravello, attraverso il pittoresco villaggio di Torello, sostavano per un coinvolgente ballo in omaggio ad una donna che molti di loro conoscevano e che aveva un negozietto di frutta ai piedi della scala, ad un lato della piazza del popolo a Minori: Pascarella si chiamava l’ardita ed energica signora.
E per alcuni era consuetudine anche una fermata ristoratrice e preparatrice alla salita per una zuppa di suffritto o un pezzo di stocco o baccalà alla pizzaiola o, per alcuni di buona bocca, una frittura abbondante (avvantaggiata, dicevano) di pesce : naturalmete alla trattoria ‘o capurale.
Da un pò di anni questo rito è venuto meno, dopo la costruzione della Chiunzi -Ravello.
– e, quindi, si raggiunge Ravello con i pullmam organizzati.
Erano tutti bene accetti e accolti con fratellanza da don Pantaleone cui qualcuno confidava i propri problemi per una parola di conforto ed una benedizione

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