Angelo Vassallo quando ero ancora al Corriere e andai a Pollica da Positano a intervistarlo, ricordo ancora il suo sorriso

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Di Michele Cinque

Positano / Pollica . Coast to coast, dalla Costiera amalfitana al Cilento , da Positano passando per Amalfi per Salerno, Paestum, Agropoli, Castellabate, poi diritto da lui a Pollica – Acciaroli, che aveva fatto riconoscere come località più pulita della Campania e d’ Italia, facendone incrementare il turismo e l’economia, aveva portato benessere, in tutti i sensi, alla sua gente, benessere ambientale ed economico.

Ero ancora al Corriere del Mezzogiorno, inserto del Corriere della Sera, dopo aver collaborato con il Mattino di Napoli ed aver passato quasi tutti i giornali della Campania, prima di dirigere Positanonews , quindi ero più libero mentalmente e fisicamente, niente whatsapp, facebook, twitter, instagram, era il contatto diretto che contava e volevo conoscerlo, il “sindaco pescatore” , Angelo Vassallo.

Dopo tangentopoli oramai credevo, e non solo io, che di politica pulita non ce ne fosse neanche l’ombra, e mi incuriosiva questo sindaco che faceva ordinanze e si occupava di ambiente,  non solo i mozziconi di sigaretta, ma anche il depuratore e tante altre cose. Pensava in grande Vassallo, Pollica capitale della Dieta Mediterranea nel mondo, eventi culturali nel castello, museo del mare, il porto rinnovato, la battaglia per il demanio, i percorsi escursionistici, a parlare così con un sindaco oggi ti emozioni e lo vedi “avanti” , ebbene Angelo Vassallo era già “avanti” venti anni fa.

Arrivo senza neanche preavviso, telefono per dirgli che sarei arrivato a Pollica ed ero un giornalista di Positano , l’altra Costiera.  Lasciò tutto e mi accolse in piazza dove mi aspettò al bar dove prendemmo il classico caffè. Quel che mi ricordo di lui era il suo sorriso, la sua cordialità, il calore da persona semplice, ma preparatissima, sapeva bene cosa fare a livello amministrativo, l’acquisizione del castello per progetti precisi, cercava di trovare soluzioni dove aveva impedimenti amministrativi, era l’incarnazione della politica come l’arte del possibile. Se il Comune non poteva gestire il demanio perchè la legge dava la competenza alla regione, faceva ricorso, diceva “come è possibile che io non posso gestire il mio comune e devo essere frenato dai lacci della burocrazia”?

Mi mostrò orgoglioso il porticciolo, il depuratore “vado a controllare all’alba se funziona tutto bene”, ricordo mi disse . La mia esperienza personale forse non la ho mai trascritta in maniera completa, risucchiato dal web, dal quotidiano del tempo reale, prima i tempi erano più dilatati, e si potevano fare sciocchezze , come quella di passare una giornata col sindaco di Pollica che volevo conoscere e intervistare a tutti i costi, anche se nessuno me lo avesse chiesto, ero incuriosito, anche entusiasta e speranzoso, allora c’è un sindaco onesto?

Onesto, capace, concreto, decisionista, ma anche molto avversato e invidiato, anche da suoi colleghi, e ostacolato dai partiti di tutto lo spettro istituzionale, vado a memoria , sto scrivendo queste righe in un momento di riflessione, quasi con le lacrime agli occhi. Non posso non farlo, era talmente onesto che lo hanno ammazzato dieci anni fa, il 5 settembre del 2010.

Già dall’inizio si percepiva qualcosa di storto, non mi occupo di giudiziaria, anche se da avvocato, prima di decidere di abbracciare totalmente la croce del giornalismo, vedevo qualcosa che non quadrava. Un sindaco così agguerrito aveva tanti nemici, le forze dell’ordine hanno fatto di tutto per tutelarlo o… O c’era qualcosa che non andava? La scena del delitto non lasciata immacolata, tante anomalie. Come Rago il sindaco di Battipaglia, ucciso nel 1953, di cui ha scritto il mio amico Oreste Mottola, ora si comincia con i libri, come quello ottimo del collega e amico Vincenzo Iurillo con il fratello Dario Vassallo, cosa strana entrambi giornalisti amici si sono occupati di due sindaci uccisi senza che vi sia stato un colpevole.

Angelo lo incontrai alcuni anni prima dell’omicidio , in pratica guidava il paese dal 1995, salvo per una volta, per il divieto di doppio mandato, ma si riprese subito la guida del paese. “Noi abbiamo delle bellezze straordinarie, non solo la costa, ma anche l’interno. Però dobbiamo imparare molto dalla Costiera amalfitana per la cultura turistica”. Insomma dopo aver ottenuto tutti i riconoscimenti possibili ed immaginabili per l’ambiente voleva puntare a far crescere Pollica e il Cilento con l’accoglienza turistica e non guardava lontano, ma di fronte, proprio alla Costiera, se non mi ricordo male con Praiano ci fu una qualche intesa.

Non era un ingenuo, Angelo Vassallo. Se è stato ucciso è proprio perchè aveva toccato tasti molto gravi che avrebbero coinvolte persone molto in alto secondo me, qualcuno talmente protetto da rallentare o rendere difficili le stesse indagini? Forse lo sapremo. E’ comunque una pagina oscura che mi mette solo tanta tristezza e amarezza.

Ha fatto tanto per il suo paese, come è stato detto  le acque di Pollica sono state le più premiate con le Cinque vele della Bandiera Blu di Legambiente e del Touring Club. Ed è sempre a lui che si deve il Museo vivo del Mare, una delle strutture didattiche e museali più frequentate della Campania, nella frazione di Pioppi. Oggi tutti parlano della dieta mediterranea come di un patrimonio da tutelare e conoscere, ma forse pochi ricordano che proprio Vassallo riuscì a farla inserire tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità dell’Unesco. Nel 2009 il sindaco, vicepresidente delle Città Slow di Slow Food, aveva avanzato e promosso all’Unesco, l’inclusione della dieta. Proposta accolta il 16 novembre 2010 a Nairobi, poche settimane dopo la sua morte. Instancabile promotore delle buone pratiche e della necessità di riscoprire i territori con rispetto e “lentezza”, oltre ad essere sindaco ricopriva poi anche la carica di presidente della Comunità del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ma , ricordiamo a memoria, anche qui c’era chi lo avversava.

Di “Vassallo” ho dei ricordi vaghi, ma ricordo sempre il suo sorriso, mi fece conoscere anche il padre , che ricordo faceva anche quella pratica contadina con le bacinelle d’acqua con l’olio , che secondo alcuni , dalla loro formazione, evidenziava se si avevano i malocchi e si toglievano ,  ovviamente i miei ricordi non sono molto precisi e dettagliati dopo quasi venti anni , ma ricordo che Angelo Vassallo ti faceva sentire come in famiglia e in casa, e tutta Pollica era la sua casa, e la considerava tale, in ogni centimetro controllava se era pulita, se tutto stava a posto, la voleva bene alla sua Pollica, voleva fosse la regina del Cilento, e lo è diventata grazie a lui.

I colpevoli pagheranno, se non davanti agli uomini davanti a Dio, davanti a un karma che forse li avrà già puniti, povero a lui che ha fatto del male a un innocente.  Angelo vive ancora qui a Pollica, lo vedo nei sentieri che lui voleva, un aspetto poco conosciuto di Angelo Vassallo, come voleva un porto turistico, senza le mani degli affaristi, una accoglienza turistica di qualità, una compatibilità ambientale, è stato un’icona, un precursore, talmente precursore che ancora oggi nessuno è alla sua altezza e al suo passo, ma le sue idee continuano a vivere  qui .

La sua testimonianza va trasmessa alle future generazioni, con Positanonews e Posidonia organizzammo una giornata con le scuole medie di Positano e Praiano poco dopo la sua morte, gli allora ragazzi ora sono adulti , ma non hanno dimenticato quell’esperienza.

Quando arrivo qui, fra le tante curve di queste strade cilentane, magari anche quelle fantasma, per le quali furono investiti soldi pubblici senza realizzarle completamente, cosa che lui denunciò,  lo penso sempre . E quando, dopo l’ennesima curva,  si profila Pollica all’orizzonte rivediamo il suo sorriso e sorridiamo anche noi.

Ciao Angelo.

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