Vico Equense, il Tar respinge il ricorso: spiagge libere ancora vietate ai non residenti

L’accesso alle spiagge libere di Vico Equense rimane appannaggio esclusivo dei residenti nel Comune della penisola sorrentina, degli ospiti delle strutture ricettive e dei proprietari di seconde case in città. A scriverlo è Massimiliano D’Esposito per il quotidiano Il Mattino in edicola oggi. Lo ha stabilito il Tar della Campania che ha rigettato la richiesta di sospensiva urgente dei provvedimenti adottati dal sindaco Andrea Buonocore avanzata dall’associazione Verdi, Ambiente e Società.

A finire nel mirino degli ambientalisti due ordinanze del primo cittadino di Vico Equense, la numero 48 del 31 maggio contenente «misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid19» disciplinando «il contenimento del contagio nelle spiagge destinate alla libera fruizione» e la 135 del 3 luglio con la quale si introducevano ulteriori «modifiche ed integrazioni». Secondo i Vas, che si sono affidati all’avvocato Daniele Granara, «gli atti impugnati sono del tutto privi di riferimenti scientifici, di analisi specifiche e contestualizzate, della concreta indicazione del motivo per il quale l’accesso alle tre spiagge di Vico Equense dovrebbe essere regimentato in modo così rigoroso da precludere di fatto l’accesso al mare per tutti coloro che non siano residenti ovvero ospiti presso una struttura ricettiva della zona, in ciò violando anche il principio di non discriminazione dell’articolo 3 della Costituzione». Inoltre gli ambientalisti ritengono che «la regolamentazione dell’accesso al mare adottata dal Comune ha avuto come effetto quello di favorire i gestori delle aree libere organizzate i quali si trovano di fatto monopolisti della stazione demaniale, pur in assenza di una concessione che li abiliti a tale privilegio».

Ma, almeno per ora, il Tar Campania (quinta sezione, presidente Michelangelo Maria Liguori) ha rigettato le tesi dell’associazione ambientalista stabilendo che «nel bilanciamento degli opposti interessi non risultano sussistenti i presupposti per dare ingresso alla chiesta tutela cautelare, risultando prevalenti (anche tenuto conto del persistere della situazione di emergenza sanitaria) gli interessi pubblici che si sono intesi tutelare». Inoltre, il Tar nel rinviare alla trattazione in sede collegiale dell’ordinaria domanda cautelare fissando la camera di consiglio per il prossimo 8 settembre, ha ritenuto che «non sussistono i presupposti di estrema gravità e urgenza» ed ha quindi rigettato l’istanza.

Una decisione che almeno per ora certifica il corretto operato del sindaco Buonocore: chi non è vicano non può recarsi nelle spiagge Pezzolo, Calcare e Postali, dove i residenti potranno così prendere il sole stando più larghi. D’altronde accade così anche in altre zone della Costiera. Il primo a riservare le spiagge libere ai residenti, ai clienti delle attività ricettive ed ai proprietari di seconde case è stato il sindaco di Meta, Giuseppe Tito, poi seguito dal collega di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli. Quest’ultimo, però, nei giorni scorsi ha offerto l’accesso ad alcuni arenili del territorio anche ai non residenti.

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