Trump chiude Tiktok è guerra mediatica con la Cina

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Trump chiude Tiktok è guerra mediatica con la Cina Dopo averlo per giorni minacciato, il presidente americano Donald Trump ha firmato un decreto che vieta le transazioni con i proprietari cinesi delle app TikTok e WeChat e che spinge così di fatto la cinese ByteDance a vendere la partecipazione nelle operazioni di TikTok negli Usa. “Ogni società che continuerà a fare affari con TikTok fra 45 giorni – ha detto Trump – sarà soggetta a sanzioni”.

Prima della firma del presidente Usa, il Senato Usa aveva approvato all’unanimità la legge che vieta l’uso dell’app cinese Tik Tok ai dispositivi di tutti i dipendenti federali.

Mosse che hanno provocato l’immediata reazione della Cina, che accusa gli Stati Uniti di “manipolazione politica” . Secondo il ministero degli Esteri di Pechino, le decisioni danneggeranno società e consumatori statunitensi. A muoversi è anche la stessa Bytedance, che minaccia di rivolgersi ai giudici Usa. “Noi utilizzeremo tutti i mezzi disponibili – si legge in una nota – per assicurarci il rispetto dello stato di diritto e che la nostra azienda e i nostri utilizzatori ricevano un trattamento equo. Se questo non sarà possibile da parte del governo Usa allora da parte dei tribunali statunitensi”, riporta Repubblica

L’app era finita sotto il tiro dei legislatori e dell’amministrazione Trump in seguito alle preoccupazioni manifestate dall’intelligence americana riguardo il rischio di un “eccessivo controllo” negli Usa delle tecnologie da parte delle ‘big tech’ cinesi.
Pompeo, “via le app cinesi dagli app store americani”
Via le “inaffidabili” app cinesi dagli app store degli Stati Uniti. Lo aveva annunciato ieri il segretario di Stato americano Mike Pompeo, a detta del quale gli Usa stanno “espandendo” il loro programma “di pulizia” che ha nel mirino la tecnologia in arrivo dalla Cina, comprendendo le app per smartphone cinesi e servizi cloud. Secondo il capo della diplomazia Usa, questi programmi “comportano dei rischi per la sicurezza”.

“Con le compagnie madri basate in Cina, app come Tik Tok, WeChat e altre rappresentano importanti minacce ai dati personali dei cittadini americani”, ha detto ancora Pompeo, specificando tra i rischi il fatto che queste app sarebbero “degli strumenti nelle mani della censura” del partito comunista cinese.

Pompeo ha anche aggiunto che gli Stati Uniti vogliono “bloccare l’installazione di app americane, oppure il loro download, su telefoni realizzati in Cina”, tra i quali ha citato anche quelli targati “Huawei e di altre marche”. “Non vogliamo che le società diventino complici negli abusi dei diritti umani da parte di Huawei o l’apparato di sorveglianza del partito comunista cinese”, ha affermato ancora il segretario di Stato.
Microsoft punta ad acquistare attività globale
Microsoft intanto starebbe puntando a comprare tutte le attività di TikTok, comprese quelle in India e in Europa. Lo riferisce il Financial Times che cita 5 fonti vicine ai colloqui in corso tra il gruppo di Redmond e ByteDance. Domenica il colosso statunitense aveva annunciato di aver avviato negoziati per rilevare i servizi di TikTok negli Usa, in Canada, in Australia e in Nuova Zelanda.

Ora, però, le mire di Microsoft si sarebbero estese a tutti i Paesi dove TikTok opera. Dall’accordo rimarrebbe comunque esclusa la Cina dove è operativa un’app sorella di TikTok chiamata Douyin. Una fonte ha riferito al quotidiano che Microsoft sarebbe stata attratta dall’idea di comprare tutte le attività di TikTok per la difficoltà di separare le funzioni di back office e per permettere agli utenti della app in un Paese di continuare a usarla quando viaggiano altrove.
TikTok annuncia un nuovo data center in Irlanda
TikTok, la app di condivisione di video di proprietà del gruppo tech cinese ByteDance al centro delle ultime tensioni tra Pechino e Washington, ha annunciato che aprirà un data center in Irlanda che raccoglierà video, messaggi e altri dati generati dagli utenti europei. La decisione “segnala il nostro impegno a lungo termine con l’Irlanda, e ci aspettiamo che il data center apra e sia operativo dall’inizio del 2022”, ha fatto sapere il gruppo, aggiungendo che la decisione di stabilire un centro europeo per i dati era allo studio “da molto tempo”. Creare il centro in Irlanda comporta un investimento di 500 milioni di dollari (421 milioni di euro) e prevede la creazione di centinaia di posti di lavoro. Fino a oggi tutti i dati degli utenti erano conservati negli Stati Uniti con una copia di backup a Singapore, mentre i dati provenienti dalla versione cinese della app, Douyin, sono conservati in Cina.
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