Sonrisa: si estendono i contagi fra Castellammare e Gragnano

Crescono i positivi collegati al focolaio esploso all’interno della Sonrisa di Sant’Antonio Abate. Castellammare, Casola, Lettere, Torre Annunziata, Terzigno e Gragnano le aree per ora coinvolte. Nella città della pasta cinque nuovi positivi, tutti tra i 20 e i 30 anni – quattro legati alla Sonrisa e uno di rientro da Malta – e il triste primato di essere il comune più colpito dopo Sant’Antonio Abate con 7 positivi tutti collegati al caso della Sonrisa. Subito dopo c’è Castellammare dove i contagi sono sette, di cui cinque legati al focolaio partito dalla cittadina abatese. Le ultime sono due sorelle di 66 e 74 anni collegate all’altra struttura chiusa su disposizione dell’Asl, Villa Palmentiello. Le donne sono familiari del gestore: in questo caso un’altra festa di famiglia avrebbe favorito il passaggio del virus. Come accaduto nel caso del primo contagiato, positivo senza saperlo, che aveva festeggiato al largo di Capri e poi sull’isola azzurra il suo compleanno ai primi di agosto. A Castellammare il contagio è arrivato anche in ospedale, all’interno degli uffici amministrativi. Il San Leonardo ha annunciato la positività di un dipendente abatese che ha contagiato due colleghe, una stabiese, l’altra di Torre Annunziata.
Ci sono poi le persone che hanno partecipato a compleanni e feste all’interno del castello delle cerimonie. In questo caso il contagio supera i confini dei Monti Lattari e si estende nel vesuviano. «Nuovo positivo nel nostro Comune – fa sapere il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri – Si tratta di una ragazza che ha partecipato ad una festa alla Sonrisa di Sant’Antonio Abate. Erano più di tre mesi che non si annoveravano casi sul nostro territorio. Domani procederò con gli atti consequenziali. Purtroppo avevo visto lontano alla stregua anche dei numeri che crescono ogni giorno». Annuncia provvedimenti il primo cittadino e si appella ai giovani: «Non molliamo la presa. A voi giovani non sottovalutate il rischio. La salute prima di tutto. Terzigno dimostra ancora una volta la tua forza».
LO SCREENING
A Sant’Antonio Abate in totale sono 26 i positivi tra i residenti nell’ex zona rossa e persone che vivono nel paese. Questi tutti sono collegati con vincoli di parentela al ceppo della Sonrisa e tra loro c’è anche una neonata di pochi mesi. Lo screening della popolazione terminato sabato 15 agosto ha consegnato numeri incoraggianti sia per la partecipazione che per gli esiti dei test. Su 20 mila abitanti un quarto della popolazione si è recata volontariamente ai seggi allestiti nelle scuole per eseguire test rapidi e tamponi. 3500 quelli analisi e mille i tamponi nel primo giorno, alla fine il totale sarà di 4270 persone analizzate. «Abbiamo evitato di chiudere l’intero paese – spiega il sindaco di Sant’Antonio Ilaria Abagnale – nonostante la situazione sembrasse ingestibile, addirittura da arrivare a pensare che l’unica soluzione giusta fosse dichiarare il lockdown dell’intero paese, grazie alla cooperazione attivata fra Comune e Regione, siamo riusciti a convergere sulla scelta di perimetrare un solo tratto stradale per il periodo di tempo necessario per lo svolgimento di tamponi diagnostici a tutti i residenti di via Croce Gragnano, ora conosciuta come ex mini zona rossa».
Il primo cittadino sembra guardare oltre, sebbene siano ancora molti gli esiti attesi. «Per il nostro paese si è attivata una cooperazione senza eguali – conclude il sindaco – Grazie per il sostegno e la vicinanza mostrateci». Il lavoro per l’Asl e Istituto Zooprofilattico di Portici che si sono attivati per lo screening di massa è tutt’altro che terminato, attesi per oggi gli esiti dei tamponi effettuati sia dalle Usca, risalendo ai contatti dei positivi , sia quelli eseguiti durante l’indagine epidemiologica.

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