Sant’Antonio Abate: rata da pagare alla Fortini, è caos

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«È come se uno compra un’auto a rate, in famiglia ne usufruiscono tutti ma è il capofamiglia che paga la rata. Io oggi pago quella rata». A parlare così ai suoi consiglieri di maggioranza è Ilaria Abagnale, sindaco di Sant’Antonio Abate, che in audio-chat di dodici minuti su whatsapp prova a spiegare agli alleati le sue scelte per le regionali.
Dopo un lungo preambolo nel quale la Abagnale ricostruisce i rapporti intercorsi negli ultimi mesi con Regione e Città Metropolitana, il sindaco svela i nomi dei due candidati che avranno il suo sostegno: l’assessore regionale alla Scuola Lucia Fortini (candidata nella lista De Luca presidente) e il vicesindaco della Città metropolitana Francesco Iovino, in corsa con Italia Viva. «I voti – dice la Abagnale – per me non vanno sprecati ma dati a persone che vanno oltre la politica. Io farò questo, riporrò i miei voti in due figure che in Regione e in Città Metropolitana ci sono state vicine fin dal primo momento non come vicesindaco e assessore ma come Francesco e Lucia, sempre, notte e giorno».
Le preferenze della Abagnale, palesate chiaramente ai suoi, sono legate a vicende precise. «Il piano strategico della Città metropolitana era scaduto – spiega nell’audio – e ci era stata sottratta la possibilità di ricevere 2 milioni di euro, ci siamo messi a lavoro per portare avanti i progetti. Abbiamo rimodulato l’indirizzo del piano strategico e candidato i progetti». Il sostegno della Regione era invece arrivato per i progetti legati alle scuole. C’era il rischio di perdere i fondi perché «il progetto era andato in gara senza i pareri, con il tramite della Regione abbiamo recuperato 3 milioni che avremmo perso per errori di chi ci ha preceduto». L’audio, diffuso da polisnews.it, ha scatenato dure reazioni. Edmondo Cirielli, deputato di Fdi, annuncia un’interrogazione al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese «per verificare se la confessione fatta attraverso un audio dal sindaco sia l’ennesimo esempio del clientelismo politico targato De Luca». Stefano Caldoro attacca: «L’audio del sindaco di Sant’Antonio Abate conferma che il sistema De Luca blandisce, compra e scambia il voto con risorse pubbliche. Le domande sono: quali impegni sono stati presi prima dei finanziamenti? Quali sono le rate da pagare?». Per Valeria Ciarambino, candidata del M5s alla presidenza, «ogni mancetta elettorale ha il suo prezzo».
Scoppiato il caos, la Abagnale prova a fare chiarezza: «Non ho mai avuto un euro, parliamo di delibere regionali nelle quali si decide l’accorpamento di alcune scuole. I fondi del Piano strategico sono stati assegnati a decine di altri comuni della provincia di Napoli assieme a Sant’Antonio Abate, 100 euro per cittadino in rapporto al numero di abitanti». Rammaricata per la polemica, il sindaco precisa di non aver chiesto il voto, ma di aver risposto alle sollecitazioni dei consiglieri che erano stati distratti da voci che la vedrebbero vicina a Italia Viva. «Non ho esperienza politica e non ho scelto bandiere o partiti, io scelgo le persone – spiega al telefono il sindaco -. Erano uscite voci errate e ho spiegato nel lungo audio ai miei consiglieri chi e perché avrei votato». E sul passaggio più infelice che riguarda «la rata da pagare» il sindaco è categorico: «Con la parola rata è stato facile strumentalizzare politicamente le mie frasi. Io sono il sindaco e mi sono paragonata al capofamiglia che ha oneri, impegni e responsabilità e che lavora sugli indirizzi di mandato».
L’assessore Fortini, dal canto suo, chiede la pubblicazione della versione integrale dell’audio», parla di «toni diffamatori» e si riserva «azioni legali a tutela della mia persona».

Fiorangela d’Amora, Il Mattino

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