Positano Teatro Festival, questa sera il teatro contemporaneo con Enzo Moscato

Sabato 8 agosto, nell’Anfiteatro Piazza dei Racconti, alle 21,00 

Il Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello, sabato 8 agosto, nell’Anfiteatro Piazza dei Racconti,  alle 21,00, come ogni anno attende la sempre applaudita presenza del grande Enzo Moscato, con “Ritornanti”uno spettacolo che è entrato di diritto nella storia del teatro contemporaneo, in scena con Giuseppe Affinito. Lo spettacolo è presentato dalla Compagnia Teatrale Enzo Moscato e da Casa del Contemporaneo.

La Compagnia Teatrale di Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo presenta RITORNANTI recital da “Spiritilli” “Palummiello” “Cartesiana “ di e con ENZO MOSCATO e con Giuseppe Affinito. Regia ENZO MOSCATO organizzazione Claudio Affinito.

“Ri-tornare, ri-percorrere, ri-sentire, ri-pronunciare, è, forse, l’atteggiamento che pratico di più, e più spesso, con le mie cose di teatro.

Soprattutto all’ indomani della prima di un nuovo spettacolo, quando, magari, (e miracolosamente) mi sia riuscito di mettere a punto qualche significativa svolta, formale o tematica, lungo il mio, non sempre lineare, camminare drammaturgico: qualche nuova rottura, qualche nuovo azzardo, qualche inedito desiderio di“ferita” o salto, linguistici, nell’ ignoto vuoto dell’“espressivo” (rubo, con piacere, questo termine, ad Anna Maria Ortese).

Del resto, nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro. Nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero venir considerati finiti, de-finiti, esautorati. Morti.

Il nomadismo della ricerca, lo spostamento continuo del limite attraverso i suoi territori, non dovrebbe esser disgiunto mai dal rassicurante, naturale, portarsi appresso sempre le proprie cose, il proprio passato, le proprie masserizie, ideologiche o grammaticali: passi già percorsi, sentieri già battuti, contagi e mali gia’ esperiti, o, magari (chissà?) per quale grazia o imperscrutabile sventura, già scampati, mai avuti.

Non per riproporli, certo, così come sono o come sono stati, bensì per fare esattamente il contrario: farli agire, respirare, dibattersi, accanto o dentro un nostro spirito cambiato, nuovo; accanto o dentro un nostro differente modo di capirli o percepirli, e, con essi, con questi “altri” sentimenti, investirli, nutrirli, vivificarli. In una parola: ri-amarli”.

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