Ischia, lite furibonda tra i medici della centrale del 118

Più informazioni su

“Soccorso al cardio palma ad Ischia, lite e botte tra medici alla centrale operativa del 118 di Ischia. Sono stati scaraventati giù dall’ambulanza della Misericordia di Caivano e di Rosa Iacono e aggrediti a calci e pugni proprio all’interno delle aree di soccorso dei presidi ischitani. Ma a colpire un infermiere e un autista del servizio di pronto soccorso non sono stati, come accade non di rado in provincia di Napoli, i familiari di qualche paziente, bensì proprio i “colleghi” della centrale operativa del 118. Un episodio agghiacciante, su cui adesso sono chiamati a fare piena luce i militari dell’arma. La lite sull’intervento, ed un diverbio accesso si per futili motivi, a scatenare il furibondo scontro avvenuto proprio il giorno di Ferragosto un’ordinaria richiesta d’aiuto partita da un’abitazione isolana e smistata dalla centrale operativa del 118 a un equipaggio di turno. Qualcosa però è andato storto e, probabilmente, complice lo stress di questi mesi di Emergenza Coronavirus e l’eccessiva calura d’agosto, sono saltati gli equilibri ed il self control. Una parola di troppo, qualche frase mal compresa, evidentemente, risultata sgradita  agli operatori e la ridossa è pratica con inaudita violenza senza particolari spiegazioni. L’aggressione ha visto protagonisti, a quanto ci è dato apprendere,  un operatore dell’ambulanza e un infermiere del pronto intervento mobile delle due coop di istanza sull’isola verde. Una violenza tale da richiedere  addirittura un ricoverato e l’esposto ai Carabinieri.  La lite che ha visto coinvolta coinvolta sia la Misericordia e la Croce Rosa, ha causato lo stop delle ambulanze  per molto tempo. Un fatto gravissimo! Un fatto che ha messo a repentaglio oltre che i protagonisti di questo disdicevole fatto anche l’utenza che ad essi si affida. Dopo le denunce al 112, le forze dell’ordine hanno aperto un fascicolo. Al vaglio degli inquirenti la causa e la dinamica dei fatti gravissimi. La violenza non è mai tollerabile, soprattutto quando di parla di operatori della sanità. Ad avere la peggio un’operatore sanitario per cui è reso necessario il ricorso alle cure mediche dei sanitari dell’Ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno ed il ricovero perso l’OBI. L’altro operatore coinvolto dopo le viste mediche presso il pronto soccorso ha rifiutato il ricovero ospedaliero. Proteste, malumori e polemiche sugli interventi a farsi sarebbero alla base del grave episodio. Una protesta di parte  sfociata subito in violenza: secondo il racconto ora al vaglio delle forze dell’ordine, uno dei sanitari  dell’ambulanza della sarebbe stato raggiunto da  pugni e da colpi talmente violenti da causargli fratture e tagli lacero contusi per cui si è reso necessario l’intervento sanitario con diversi punti di sutura. Poi un altro operatore sarebbe stato tirato giù dal mezzo di soccorso e raggiunto da una serie di calci al corpo, sotto gli occhi sbarrati dei colleghi. Proprio gli operatori di turno del 118 sarebbero stati i primi a scendere per evitare il peggio e prestare i primi soccorsi. Davanti all’incredibile e vergognoso agguato qualcuno ha allertato le forze dell’ordine. Il tempestivo arrivo degli uomini in divisa ha scritto la parola fine all’indecoroso spettacolo, su cui adesso sono chiamati a fare luce gli investigatori. I referti e le denunce Le vittime dell’aggressione sono state successivamente seguiti  dall’ospedale di Lacco Ameno, dove sono stati medicati e refertati per le lesioni riportate durante l’aggressione. Uno solo il ricovero presso l’osservazione Breve. Prima di lasciare l’ospedale, il personale dell’ambulanza così come i colleghi della centrale operativa del 118 sono  stati ascoltati dai militi per le prime sommarie informazioni. Sono anche scattate le querele di parte. Le due versioni, ovviamente, sono contrastanti. In particolare, relativamente alle cause all’origine della lite”.

Più informazioni su

Commenti

Translate »