Il sindaco pescatore , la storia di Angelo Vassallo con Sergio Castellitto stasera su Rai Uno

Il sindaco pescatore , la storia di Angelo Vassallo con Sergio Castellitto stasera su Rai Uno  Angelo Vassallo era il primo cittadino di Pollica quando fu ucciso il 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola: ecco chi è Il sindaco pescatore a cui è dedicato il film TV con Sergio Sergio Castellitto.

Siamo a Pollica – Acciaroli nel Cilento, in provincia di Salerno, posto straordinario della Campania valorizzato da un grande sindaco.

Angelo Vassallo era chiamato il sindaco pescatore perché era un imprenditore ittico (attività che svolgeva insieme a suo fratello) ma anche perché amava il mare e si batteva per tutelarlo. Nato a Pollica il 22 settembre 1953, il senso di giustizia per la sua terra lo spinge a candidarsi come consigliere provinciale a Salerno tra le file della Margherita. Nel 1995 si candida alla carica di primo cittadino di Pollica, vince le elezioni e la sua buona amministrazione lo porterà ad essere rieletto nel 1999 e nel 2005. Pochi mesi prima di morire, nel marzo del 2010, era stato rieletto sindaco per la quarta volta: unico candidato, aveva ottenuto 1286 voti su 1680 votanti.

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Angelo Vassallo, il sindaco di Acciaroli
I suoi tre mandati furono all’insegna della legalità e dell’impegno sociale: cercò di realizzare la raccolta della spazzatura porta a porta, riuscì a far costruire il primo depuratore del Cilento grazie al quale Pollica ebbe il massimo riconoscimento di Legambiente. Nel 2007 fu il promotore dell’inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità. La proposta fu approvata dall’UNESCO il 16 novembre 2010 pochi mesi dopo la morte del sindaco. La delegazione italiana gli dedicò il riconoscimento tra gli applausi di tutti i delegati internazionali.

Angelo Vassallo spesso con i vigili si recava personalmente di notte al porto di Acciaroli per affrontare gli spacciatori che portavano l’eroina e la cocaina in quella zona del Cilento. Vassallo temeva la lottizzazione selvaggia della sua terra e teneva alta l’attenzione contro le infiltrazioni camorristiche. Proprio queste attività, secondo gli investigatori, sono il movente che hanno convinto i capi della Camorra a sbarazzarsi di Angelo Vassallo. Il sindaco fu ucciso alle 22:15 del 5 settembre 2010. Mentre tornava a casa, la sua automobile fu bloccata poco prima del bivio che portava alla sua abitazione da un’altra automobile che proveniva dalla direzione opposta, dalla quale scesero uno o più killer che lo ammazzarono sparandogli contro nove colpi di pistola calibro 9.

A dieci anni di distanza l’esecutore materiale ed il mandante del delitto non sono stati ancora trovati. Il pubblico ministero Luigi Rocco disse che Vassallo era stato ucciso dalla camorra: venne indagato lo spacciatore Bruno Humberto Damiani che oggi è stato completamente scagionato e nel 2018 fu arrestato il carabiniere Lorenzo Cioffi perché proteggeva i traffici di droga nel clan Fucito.
Nel 2019 è stata proposta una commissione parlamentare d’inchiesta per indagare sull’omicidio Vassalli. Il fratello Dario ha dichiarato al Fatto Quotidiano: “In questi nove anni le istituzioni non si sono mai mosse per trovare il colpevole dell’assassinio. Non sono mai stato ricevuto da nessun capo di governo o esponente di partito nonostante lo avessi chiesto. Nessun partito si è fatto avanti, neanche il Partito democratico, quello di mio fratello”.

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