C’era una volta il vecchio borgo di Minori

Minori ( Salerno) . Dalla Costiera amalfitana uno sguardo su Minori . Abbiamo ultimamente desritto le due piazze principali del borgo Minori che presenta una passeggiata al lungomare sistemata nel 1973. Prima di quella data vi era un unico marciapiede con una ringhiera in ferro di protezione e che aveva una larghezza di circa un metro e che presentava al termine est un pezzo abbastanza ampio usato come campo di calcio: il resto tutta spiaggia dove comparivano negli anni sessanta i primi lidi attrezzati. In questi lidi si organizzavano serate danzanti, feste con l’elezione dell’immancabile Miss, cene al suono di mandolini.
Nel primo dopoguerra, e forse anche prima, la spiaggia, solcata dal corso del torrente Reginna (più centrale dell’attuale foce) era divisa tra maschi e femmine. Quella delle femmine aveva una sorta di baracca “a baracca ‘e Cicerina” che serviva principalmente da spogliatoio. La spiagfgia ad occidente, senza il pontile di attracco e senza il parcheggio del piazzale Marinai, veniva frequentata anche dalle pecore che calavano da Scala e con cui visogna dividere lo specchio d’acqua dove c’era uno scoglio chiamato ‘o scuoglio tunno”
Si era abbastanza tranquilli anche perchè la spiaggia arrivava quasi fino al casotto dei Marinai /al tempo ufficio del dazio) e la curva della statale fu costruita più tardi: il traffico (si fa per dire) si svolgeva lungo l’attuale via degli arsenali e passava per la piazza Umberto. In quel punto era il negozio (si fa per dirre) di frutta di Pascarella (donna minuta, na energica, autoritaria) Al tempo della festra dei santi Cosma e Damuiano di Ravello arrivavano le comitrive a piedi dall’agro nocerino-sarnese che avevano l’obbligo morale di una tamburiata a pascarella prima di affrontare i 1160 scalini fini al santuario, dopo naturalmente una sosta add’o Capurale perunaa zuppa di stocco o un pezzo di baccalà o una suffrittiata opportunamente piccante.
Dal centro del lungomare partiva (come oggi) la strada interna del borgo Minori sotto cui scorreva il torrente Reginna e lun go il quale c’era mulini e pastifici che usavano l’acqua del gtorrente per il loro bisogno). La strada era molto stretta per poter consentire ai carretti (non alle auto) di attraversarla: dal pezzo pavimentato a basalto partivano dei ponticelli per poter accedere alle abitazioni (tutto affascinante). La via santa Lucia, con negozi, era destinata al passaggio dei carretti per l’interno del borgo, a rischio e periciolo dei passanti.
Continua….

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