Castellammare di Stabia. La lettera dell’aggressore: “Chiedo perdono al militare, ho sbagliato e pagherò”

Castellammare di Stabia. La lettera dell’aggressore: “Chiedo perdono al militare, ho sbagliato e pagherò”. “Ho sbagliato e pagherò, ma credetemi non sono una bestia”. Antonio Longobardi ha 47 anni ed è l’uomo che dai frame della brutale aggressione al carabiniere Giovanni Ballarò – avvenuta sabato scorso in villa comunale – spunta fuori impugnando un tavolino in alluminio, con il quale colpisce il militare che poi perde i sensi e si accascia al suolo. Sue giorni dopo quel pestaggio s’è presentato nella caserma dei carabinieri di Castellammare di Stabia ed ha ammesso le sue responsabilità. Si è scusato per quel gesto di violenza inaudita ed ha risposto per tre ore alle domande degli inquirenti, affiancato dagli avvocati Andrea Somma e Giovanni Sicignano.

“So che dire adesso che sono un bravo ragazzo, un buon padre di famiglia, un buon marito è troppo tardi”, scrive in un messaggio affidato ai suoi legali Antonio Longobardi, che continua “quel gesto, ormai, l’ho compiuto e purtroppo neanche io so darmi una spiegazione”. Il 47enne è stato denunciato a piede libero per lesioni gravissime e ammette di capire “che l’intera città di Castellammare è ferita, perché questi episodi non dovrebbero mai accadere – continua Longobardi -. Le mie scuse vanno prima di tutto al militare e a tutta l’arma dei carabinieri. Spero che un giorno possa perdonarmi”.

Il quinto uomo del branco finora identificato dagli investigatori non entra nel dettaglio di quell’aggressione che è scaturita come una sorta di vendetta nei confronti del carabiniere intervenuto per sedare una lite scoppiata per motivi di viabilità, ma ci tiene a rivolgere le sue anche “al sindaco e a tutta la città di Castellammare di Stabia”. Longobardi è consapevole di averla fatta grossa e anche che la sua posizione è forse quella più complicata, considerando che quel tavolino scagliato contro la testa del carabiniere avrebbe potuto avere conseguenze devastanti per il militare. “Ho sbagliato e pagherò, ma credetemi non sono una bestia come mi stanno definendo – continua il 47enne -. Sono un ragazzo che ha sbagliato e possiamo sbagliare tutti. Giudicare è giusto ma non definitemi un mostro perché non lo sono”. Antonio Longobardi chiede perdono e dice che “queste parole che ho scritto mi escono dal cuore – continua -. Sto male. L’unica cosa che mi rincuora è sapere che il militare sta bene ed è tornato a casa con la sua famiglia”.

Un messaggio fatto circolare per chiedere scusa a seguito di quel gesto che ha portato nuovamente Castellammare alla ribalta nazionale, per gravissimi fatti di cronaca. Quella di Longobardi dovrebbe essere solo la prima lettera di scuse, perché anche gli altri componenti del branco hanno anticipato la volontà di chiedere perdono al carabiniere aggredito e alla città”.

Fonte Metropolis

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