Carta di identità obbligatoria al ristorante in Campania, la discussione degli operatori sulla privacy

Carta di identità obbligatoria al ristorante in Campania, la discussione degli opertori sulla privacy . Tutta colpa di “imbecilli” , come ha tuonato l’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ora Governatore della Campania, dopo aver firmato l’ordinanza a Napoli. Un momento di caos dopo casi amplificati oltremodo come l’episodio a Capri, il ristorante a Massa Lubrense, confuso con Vico Equense, insomma situazioni prevedibili davvero contenute in Penisola sorrentina e mentre dalla Costa di Sorrento c’è stata fibrillazione, rientrata nella normalità ( fatti tutti i test a tutti gli operatori ristoranti e attività) in Costiera amalfitana , da Amalfi a Ravello e Positano, si è covid free, arriva questa ulteriore stretta.

«Sto valutando anche altre ordinanze da fare», annuncia De Luca ieri mattina a margine di un’iniziativa a Salerno, la sua città. A dir la verità lo dice da giorni ma solo ieri i suoi dirigenti riescono a mettere a punto le nuove norme approfittando dell’ultima ordinanza che terminava alla mezzanotte di ieri. «La prima riguarda gli arrivi in Italia e, per quello che ci riguarda in Campania, dei pullman che vengono dai Paesi dell’Est Europa. Continuano ad arrivare pullman senza nessun controllo dall’Ucraina, dalla Romania, dalla Bulgaria. Abbiamo rilevato che la gran parte dei focolai, oggi, sono di importazione, vengono dai Paesi esteri. Quindi, dobbiamo trovare delle forme di controllo preventivo», premette ieri. Poi aggiunge: «Stiamo valutando, con la Protezione civile, il tipo di ordinanza, ma vogliamo fare in modo che nessuno scenda da un pullman dall’estero senza aver avuto un controllo preventivo».
Ma a De Luca, scrive Adolfo Pappalardo su Il Mattino,  preme sopratutto il caso della tracciabilità nei locali pubblici dopo il caso della Costiera sorrentina. All’inizio si pensava di far chiedere i documenti a tutti, poi questioni di norme sulla privacy, si cambia: necessario almeno uno per tavolo che garantisca per tutti.
«Almeno per ogni tavolo al ristorante ci deve essere una persona che fornisca la carta di identità perché abbiamo verificato come ci sono degli imbecilli irresponsabili che danno generalità false», annuncia sempre ieri mattina nella sua città ricordando il caso di qualche giorno fa: «È capitato, in un ristorante sulla costiera sorrentina, che, avendo trovato un cliente positivo, abbiamo telefonato, con le strutture sanitarie, ai numeri che c’erano stati dati dagli altri clienti ed erano numeri falsi. Ma come si può essere così irresponsabili? Abbiamo capito che è in gioco la nostra vita, oltre che la vita dei nostri familiari? Quindi, probabilmente, faremo un’ordinanza, che stiamo valutando con la Protezione civile, per rendere obbligatoria, per lo meno, l’esibizione, per ogni tavolo, di una carta di identità, che ci sia almeno una persona certificata a cui fare capo per individuare, in caso di problemi, chi erano quelli che stavano intorno al tavolo». E così ieri sera ecco la nuova ordinanza in cui sono i titolari dei locali pubblici ad avere l’obbligo di accertare le generalità senza fermarsi più alle sole generalità e il numero di telefono. «È obbligo – recita l’ordinanza che vale sino al 9 agosto – per i ristoratori e i gestori di discoteche e locali consimili, di individuare almeno un soggetto per tavolo o per gruppo attraverso idoneo documento di identità, al fine della maggiore tempestività della ricostruzione di eventuali contatti stretti di eventuali nuovi soggetti positivi».
La stessa ordinanza dispone anche che le Asl competenti «dovranno – recita la n. 64 – effettuare i controlli sanitari (rilevazione della temperatura, tamponi e/o test sierologici) dei soggetti provenienti da Paesi esteri a maggior rischio, direttamente nei principali luoghi di arrivo (aeroporto, stazione centrale, terminal dei vettori del trasporto su gomma, anche privati), al fine di impedire il transito incontrollato di eventuali soggetti positivi sul territorio». Ma una ulteriore proroga o modifica, fanno sapere da palazzo Santa Lucia, è legata all’andamento della situazione epidemiologica. Confermate, inoltre, anche le sanzioni previste in caso di inosservanza dell’obbligo della mascherina con una pena pecuniaria di mille euro.
IL GOVERNATORE
Nel frattempo De Luca ostenta sicurezza. «È fondamentale tenere gli occhi aperti e fare attenzione. Stiamo valutando, quotidianamente, la situazione. Non è – aggiunge – drammatica, a condizione che ci sia senso di responsabilità da parte di tutti i cittadini ma c’e’ stato un rilassamento preoccupante, grave in queste settimane e in questi mesi, rischiamo di non arrivare neanche al mese di settembre». Infine i timori per l’apertura dell’anno scolastico: «Ci stiamo preparando sia alle vaccinazioni di massa, sia ai vaccini antinfluenzali, sia agli screening sierologici che cercheremo di fare a tutto il personale scolastico. Parliamo di 180mila test che dobbiamo fare».
Ma chiede che non si abbassi la guardia: «E’ evidente che se non scatta un nuovo senso di responsabilità dei cittadini, il lavoro rischia di essere pregiudicato. Questo – conclude – è l’appello che io faccio: mascherine sempre. Se stai da solo a passeggiare o con i bambini, non c’è problema. Ma, se c’è un assembramento, ti devi mettere questa benedetta mascherina perché è l’unica forma di protezione che abbiamo».

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