Beirut. Almeno trenta morti e migliaia di feriti, anche italiani AGGIORNAMENTI

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Beirut. Almeno trenta morti e migliaia di feriti, anche italiani AGGIORNAMENTI Due forti esplosioni hanno scosso oggi  Beirut, stando a quanto precisato dal sito libanese Daily Star. Una giornalista del sito, Ghada AlSharif, ha postato sul proprio account Twitter le immagini degli uffici investiti dalla deflagrazione. Secondo quanto ha riferito la Croce Rossa libanese ci sono centinaia di feriti, sotto le macerie. La notizia è stata rilanciata anche dal ministero della Salute, che ha invitato “tutti i medici e il personale sanitario a raggiungere gli ospedali di Beirut per soccorrere i feriti”.

Beirut

Due militari italiani sono rimasti lievemente feriti, mentre altri sono sotto osservazione perché in stato di choc. I militari, secondo quanto spiega l’Ansa, fanno parte di un’unità del contingente italiano in Libano.

Le due esplosioni, avvenute a 15 minuti di distanza circa l’una dall’altra, si sono verificate nella zona del porto e nel centro della città. Secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essersi trattato di un incendio in una fabbrica di fuochi d’artificio nei pressi del porto. Non si tratterebbe dunque di un attentato. Le immagini mostrano una grande nuvola rossa che incombe sul centro della città. L’onda della potente deflagrazione ha investito un’estesa area della città, distruggendo diversi edifici. Le esplosioni sono state avvertite anche a Larnaca, a Cipro, a 200 chilometri dal porto della capitale libanese.

In un primo momento si era parlato di un’unica potente esplosione nel centro della capitale libanese, con una colonna di fumo che si è alzata sopra la città. La gente è scesa in strada, dove per terra ci sono vetri in frantumi. Lo ha confermato anche l’ANSA sul posto.

La Croce rossa libanese ha riferito di “migliaia di chiamate” ricevute al numero di emergenza: “Chiediamo alle persone di chiamare il 140 solo per i casi gravi in modo da poter aiutare le persone che ne hanno più bisogno”, si legge sull’account Twitter.

Le vittime delle esplosioni: trenta vittime accertate
Il bilancio provvisorio è di 30 morti e 2500 feriti feriti. Lo hanno riferito i media locali, citando testimoni. In precedenza, il ministero della Salute libanese ha parlato di un “gran numero di feriti”. Il ministro della Salute, Hamad Hassan, ha predisposto l’accoglienza di tutti i feriti negli ospedali a spese del dicastero.

Intanto sono in corso le operazione di spegnimento dell’incendio divampato in seguito all’esplosione da parte di canadair. Un cittadino intervistato dall’emittente “Al Arabiya” ha detto di aver udito due esplosioni, una più contenuta e l’altra più forte.

Cosa è successo a Beirut
Sembra confermata l’ipotesi di un incidente in una fabbrica di fuochi d’artificio, nei pressi del porto. Ma la seconda esplosione sarebbe avvenuta nel centro della città nei pressi della residenza della famiglia Hariri. Una delle ipotesi che sta circolando è quella di una possibile connessione con il verdetto che il Tribunale speciale dell’Onu dovrà emettere sull’assassinio dell’ex premier Rafik Hariri.

Lo dice su Twitter anche la corrispondente del quotidiano emiratino The National, Joyce Karam. La giornalista sottolinea che è atteso per questa settimana il verdetto del Tribunale speciale per il Libano istituito dalle Nazioni Unite per far luce sull’omicidio dell’ex primo ministro Rafiq Hariri, il padre di Saad, ucciso in un attentato il 14 febbraio del 2005. Secondo i media locali, le autorità non hanno ancora elementi sufficienti per determinare le cause delle due esplosioni.

I quattro imputati, in contumacia, sono membri delle milizie sciite filo iraniane di Hezbollah, che hanno sempre negato di avere avuto un ruolo nella morte dell’ex premier. Hezbollah ha respinto le accuse e ha dichiarato che la deflagrazione non è stata causata da missili. A una prima ispezione, il responsabile della sicurezza di Beirut ha dichiarato che l’esplosione è avvenuto in un magazzino di materiali altamente infiammabili.

Fonti israeliani qualificate, citate da Reuters, hanno sottolineato poi che Israele non ha alcun legame con le due esplosioni. Da mesi il Libano soffre di una gravissima crisi economica, aggravata dalla pandemia di coronavirus, con frequenti proteste e scontri tra manifestanti e polizia.

L’esplosione di un grande edificio, documentata da numerosi video che circolano sui social network, sarebbe avvenuta dopo che un’alta colonna di fumo era già ben visibile all’orizzonte. In precedenza, fonti stampa citate dal sito informativo “Lebanon 24” avevano riferito di una forte esplosione avvenuta a Beirut, capitale del Libano, davanti all’ingresso di Bayt al Wasat, sede del partito Al Mustaqbal. Secondo quanto dichiarato dall’emittente “Lbci”, Saad Hariri, leader di Al Mustaqbal ed ex capo del governo, “sta bene”.

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