Amara giornata per Sarri, dispensato

Ha resistito solo un anno sulla panchina zebrata e dopo il fallimento in Champions League di qualche ora fa la società di Agnelli ha preso questa decisione

 

Foto tratta da pianetaempoli.it

Redazione – Un giornata amara per Sarri poiché è stato esonerato dopo il fallimento in Champions League di qualche ora fa, e la società di Agnelli ha preso questa decisione.

Ha resistito solo un anno sulla panchina zebrata, era stato accolto con molto entusiasmo poiché portava una ventata di ottimismo, dopo le sue precedenti avventure, specialmente su quella partenopea dove aveva ottenuto dei buoni numeri, ed aveva creato un attaccante di ruolo anche se non ne aveva uno: Mertens.

Non è un carattere facile, forse nello spogliatoio non è andato per il verso giusto a qualcuno, ed allora nonostante il 9° scudetto consecutivo dei bianconeri, la vittoria amara in Champions League con la susseguente eliminazione, gli è stata fatale.

Poche parole si leggono nel comunicato emanato dalla società del presidente Andrea Agnelli che ha perso solo poche ore per farlo redigere: “Juventus Football Club comunica che Maurizio Sarri è stato sollevato dal suo incarico di allenatore della Prima Squadra.

La Società desidera ringraziare il tecnico per aver scritto una nuova pagina della storia bianconera con la vittoria del nono Scudetto consecutivo, coronamento di un percorso personale che lo ha portato a scalare tutte le categorie del calcio italiano”.

Il toscano di Napoli, poiché è figlio di un operaio toscano (il padre lavorava all’Italsider di Bagnoli, quartiere di Napoli), è cresciuto a Lovere (in provincia di Bergamo) e successivamente a Figline Valdarno (in provincia di Firenze). In gioventù si divide tra il ruolo di calciatore dilettante e dipendente della Banca Toscana per la quale lavora anche a Londra, in Germania, in Svizzera e in Lussemburgo.Nel 1999, quando è alla guida del Tegoleto, lascia il lavoro per dedicarsi esclusivamente alla carriera di allenatore.

Questo è il suo inizio da “mister” che lo porta dal campionato 1999/2000 dalla Seconda Categoria all’Eccellenza, per poi arrivare nelle categorie che contano: la serie C2, la C1 e la B, tra cui spiccano le esperienze campane, ma brevi, con Avellino e Sorrento.

In molti lo ricordano in Costiera in quel campionato di Lega Pro/1a Divisione, restò fino al dicembre 2011, e collezionò in 16 partite seduto sulla panchina rossonera: sette vittorie, sei pareggi e solo tre sconfitte. Poi tutto capitolò nella pesante sconfitta di Vercelli (4-0) e fu esonerato.

Ritornò in Campania dopo la parentesi ad Empoli perché fu scelto da Aurelio De Laurentiis per allenare il Napoli.

Chiude la prima stagione sulla panchina azzurra al secondo posto in campionato con conseguente qualificazione diretta in Champions League facendo registrare, per la società partenopea, i nuovi record di: punti (82) e vittorie in campionato (25), reti stagionali in tutte le competizioni (106), maggior numero di reti realizzate (80) e minor numero di reti subite (32) nei tornei di A a 20 squadre.

Il secondo anno sulla panchina azzurra termina al terzo posto in campionato, qualificandosi per i preliminari (poi vinti) di Champions League contro il Nizza. Riesce, inoltre, a migliorare alcuni dei record della società partenopea, raggiunti nella stagione precedente, stabilendo nuovi primati per quanto riguarda punti (86), vittorie in campionato (26), reti stagionali in tutte le competizioni (115) e reti realizzate (94) nei tornei di A a 20 squadre.

Il terzo anno sulla panchina azzurra termina, nuovamente, al secondo posto in campionato con conseguente qualificazione diretta in Champions League. In questa stagione migliora ulteriormente il record di punti (91), vittorie in campionato (28) e minor numero di reti subite (29) nei tornei di A a 20 squadre.

Il 23 maggio 2018, dopo tre stagioni alla guida degli azzurri, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis annuncia l’interruzione del rapporto con il tecnico toscano.

GiSpa

 

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