Agerola. Domani l’autopsia dell’ingegnere Coccia, giovedì 27 i funerali

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Agerola. Domani l’autopsia dell’ingegnere Coccia, giovedì 27 i funerali. Agerola, in Costiera Amalfitana, è ancora sotto shock per la scomparsa improvvisa dell’ingegnere Emanuele Coccia, scomparso pochi giorni fa nella sua abitazione a San Lazzaro all’età di 72 anni. Dallo stato dell’abitazione, sembrerebbe che, prima del decesso, l’uomo avesse litigato con qualcuno o che, ad ogni modo, si fosse verificata una colluttazione.

Per questo motivo, essendo le cause della scomparsa ancora non chiare, la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha disposto l’autopsia, che si terrà in data di domani.

Successivamente, giovedì 27 agosto, si terranno i funerali, alle ore 10.30 nella Chiesa del Carmine di Castellammare di Stabia, celebrati da don Luigi di Agerola.

Nato a C.mare di Stabia 27/3/48 deceduto in Agerola il 23/8/20.
Capocorso del 63/66 Corso della Scuola Militare Nunziatella di Napoli.
Frequento’ l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli assumendo ancora la carica di Capocorso a conferma della sue doti e qualità militari.
Sì congedò volontariamente dalla Aeronautica con il grado di Capitano, in dissenso con una parte della gerarchia militare.
Rassegnò infatti convinto e cosciente le sue sofferte dimissioni pur senza raggiungere il minimo dell’età pensionabile, mantenendo fede ai suoi principi ed ideali.
Da ingegnoso tecnico quindi
realizzò una sua azienda nel panorama della nascente Elettronica Italiana: l’AISE (Applicazioni Industriali Sistemi Elettronici).
Fu tra i primi in Italia a ideare perfezionare e produrre pistole lettori scanner che identificavano i primi codici a barre, vendendo elettronica ad Aziende leader nell’ambito nazionale come la Fiat.
Concentrato solo agli aspetti tecnici della sua Azienda ebbe la sventura di delegarne l’amministrazione finanziaria a persone non altrettanto affidabili.
L’azienda falli’ finanziariamente nonostante la eccellente ed innovativa qualità tecnica espressa.
Uomo di grande cultura sensibilità ed Ingegno visse gli ultimi tempi della sua vita tra molte difficoltà ma sempre con dignità e serenità cristiana.
Sostenuto da una profonda fede di solida impronta francescana amo’ non solo a parole ma anche nei fatti il prossimo suo più di sé stesso.

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