Praiano. Il DJ Nello Fiorentino ecco perchè abbiamo chiuso l’Africana “Distanziamento impossibile in discoteca”

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Praiano ( Salerno ) . Ha fatto clamore che la nota discoteca L’Africana ha deciso di non aprire questa estate in Costiera amalfitana, un pezzo di storia della Costa d’ Amalfi e della Campania . Obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici, distanziamento sociale di almeno un metro, divieto di assembramento, queste le norme disposte con maggiore vigore dall’ultima ordinanza regionale, tutte non rispettabili in discoteca. Almeno secondo Salvatore De Lucia, gestore de l’Africana Famous Club a Praiano, uno dei locali notturni più importanti della Costiera Amalfitana, in attività dal 1962, che, come la maggior parte delle discoteche ad Ibizia, quest’estate non aprirà le porte al pubblico, a differenza di molti altri locali campani, perché non crede sia possibile rispettare quanto imposto dalla legge per il covid-19 in un night club scrive Alessandra Farro su Il Mattino di Napoli quotidiano della Campania
Bisognerà, quindi, aspettare il 2021 per poter vedere di nuovo illuminate le stalattiti e le stalagmiti naturali, parti della roccia su cui è costruito il locale, la pista da ballo con il suggestivo pavimento in vetro, che permette ai clienti di guardare il mare sottostante, e ballare sulla terrazza a picco sul mare. La decisione mette tutti d’accordo, oltre al gestore infatti anche Nello Fiorentino, dj di punta dell’Africana da quindici anni, sposa la scelta del locale e ne motiva fortemente le ragioni.
Si tratta di una decisione sofferta?
«Certo, la decisione è sofferta, come lo è anche il periodo che stiamo vivendo, ma non possiamo lamentarci della nostra scelta, perché è quella giusta e lo sappiamo. Ci dobbiamo solo adattare alle conseguenze che comporta questa situazione, non possiamo aprire una discoteca. È impossibile pensare che in un posto come un night club si possa rispettare il distanziamento sociale. Tutti quelli che lo stanno facendo adesso non stanno rispettando le regole e non perché non vogliano, ma perché per poterlo fare bisognerebbe prevedere un buttafuori per ogni cliente pronto a ricordargli di portare la mascherina e di ballare un po’ più in là rispetto agli altri. Noi che lavoriamo con il divertimento siamo consci più degli altri di quanto sia improbabile riuscire a rispettare le normative durante una serata. Io stesso non sto lavorando che con qualche aperitivo offerto sedendosi ai tavoli, con distanziamento, che in questo momento rappresenta l’unica maniera per poter ascoltare musica secondo me. Non sto lavorando a serate danzanti, proprio per evitare assembramenti».
Quando riaprirete? Per quest’estate avete previsto qualche evento diverso dalle serate in discoteca?
«Se il virus non ci sarà più, apriremo nel 2021. Ma siamo pronti a ritardare la riapertura se il problema non si sarà estinto. Quest’anno invece il gestore ha deciso di non aprire affatto per il bene di tutti, sacrificando un locale che dal 1962 non è mai rimasto chiuso. Chi viene qui, viene per ballare, se non può farlo, non possiamo aprire».
Come avete preso questa decisione?
«Ne parlavamo già da mesi. Ci eravamo detti che se il lockdown è esistito per evitare che i contagi aumentino in queste zone, non potevamo pensare di riaprire. Purtroppo, abbiamo dovuto accettare che oggi non è il momento giusto per aprire una discoteca. Ci sono pure moltissimi turisti e con i contagi di nuovo in aumento non si può rischiare. Nonostante avessimo già degli eventi programmati per l’estate il timore di avere un asintomatico tra i nostri clienti e creare un problema a tutta la costiera ci ha frenati».

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