Portici. Uccide la compagna ricercatrice universitaria e si uccide. Terrorizzato dal Covid non voleva uscire di casa

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Portici ( Napoli ) . Tragedia in Campania nella notte. . Uccide la compagna ricercatrice universitaria e si uccide  Nella tarda serata Giovanni Fabbrocini, 65enne porticese, ha colpito con diversi fendenti la compagna convivente Maria Adalgisa Nicolai, 58 anni, prima di lanciarsi dal balcone della sua abitazione al quarto piano al civico 216,

La donna era ricercatrice di scienze e tecnologie alimentari al dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, lì dove si era laureata in Scienze Agrarie nel 1991. È stata trovata con numerose ferite da arma da punta e taglio, presumibilmente un coltello da cucina. Poco prima dell’accaduto, alcuni vicini avevano sentito delle urla provenire dall’appartamento nel quale i due convivevano. Entrambi erano incensurati e non risultano denunce presentate da un convivente nei confronti dell’altro.
Francesca Mari su Il Mattino di oggi riporta la vicenda
L’ha massacrata con decine di coltellate lasciandola in una pozza di sangue, ha infierito persino nelle articolazioni, forse nel tentativo di sezionarla e occultare il cadavere. Poi non ha retto, si è lanciato dal quarto piano ed è morto sul colpo. Un omicidio-suicidio cruento e spietato ha sconvolto Portici in quella che sembrava una tranquilla serata estiva, nel centro della città in un momento di intenso passeggio. Giovanni Fabbrocini, 65enne di Portici incensurato, ha prima ucciso barbaramente la sua compagna, Maria Adalgisa Nicolai, 59enne, ricercatrice alla Facoltà di Agraria dell’Università Federico II nel dipartimento di Scienze dell’Alimentazione, e poi si è lanciato di sotto. A innescare la tragedia, secondo le prime testimonianze, sarebbe stata una lite sulle vacanze estive: la donna desiderava partire, dopo lunghi mesi di lavoro e anche per distrarsi dopo la morte della madre, avvenuta di recente; lui non voleva muoversi perché ancora terrorizzato dalla pandemia.
LE IMPALCATURE
Erano le 20 circa quando si è sentito un tonfo in via Libertà, all’altezza del civico 216, tra le impalcature del palazzo in ristrutturazione all’angolo con il viale della stazione della Circumvesuviana. Giovanni Fabbrocini si era lanciato dal balcone ed è morto immediatamente. «Sono ancora sotto choc dice un testimone oculare perché mi trovavo a passare ed ho visto quel corpo volare dal quarto piano come un sacco e schiantarsi al suolo». Allertati dai presenti sono giunti sul posto i carabinieri della stazione di Portici e gli agenti di polizia del commissariato Portici-Ercolano, la polizia municipale con l’assessore Maurizio Capozzo e i vigili del fuoco che per introdursi nell’appartamento hanno dovuto forzare la porta dell’abitazione. Qui la la coppia conviveva, secondo le prime testimonianze raccolte, da almeno cinque anni. Per diverse ore la strada è stata bloccata e interdetta al traffico. Quando i carabinieri sono entrati in casa hanno trovato una scena raccapricciante: la donna riversa a terra nel corridoio in un mare di sangue e senza vita. Così sono accorsi immediatamente i carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Torre del Greco con il capitano Andrea Leacche e i carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata. Sono stati fatti i rilievi del caso e sul corpo della 59enne sono state trovate le ferite di svariate coltellate di arma da punta e da taglio; gli squarci sono state trovati anche nelle articolazioni del corpo della donna, verosimilmente perché l’omicida aveva intenzione di tagliarla a pezzi per nascondere il corpo. L’arma del delitto, un coltellaccio da cucina, è stato trovato e sequestrato ed è stato informato il pm di turno della procura di Napoli che in tarda serata è giunto sul posto. Sono stati sentiti i vicini che avrebbero riferito di una coppia molto riservata che viveva insieme da anni, non sono giunti parenti almeno fino alle 22 di ieri sera.
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Da ciò che riferiscono gli inquirenti non c’erano pregresse denunce di violenza e maltrattamenti a carico dell’omicida. Secondo indiscrezioni, però, il rapporto tra i due era peggiorato con l’emergenza Covid. Pare che l’uomo, con problemi di ansia e ipocondria, si fosse barricato in casa per paura di contrarre la malattia e non fosse più uscito anche dopo lo sblocco del lockdown. Dopo vari litigi per questo motivo, sembra che l’ultimo fatale scontro si sia avuto tra i due ieri pomeriggio perché la donna sarebbe voluta andare in vacanza ma lui sarebbe stato contrario, opponendo per l’ennesima volta i timori legati alla pandemia. Maria Adalgisa Nicolai era una donna molto solare, una professionista valida, molto conosciuta e apprezzata nell’ambiente universitario. Non era mai stata sposata, era di origini lucane e viveva a Portici da diversi anni. Chi la conosceva la ricorda come una donna molto forte, competente nella sua materia, tenace e determinata. Aveva realizzato diversi progetti di ricerca, in particolare sui markers molecolari sull’effetto dei trattamenti termici sul latte, sul trattamento dei formaggi e sulle proteine alimentari. Aveva tenuto diversi corsi all’Università sulla legislazione alimentare e sui processi delle industrie alimentari. «Era un punto di riferimento nel suo settore – racconta una studentessa – e ogni tanto parlava della sua relazione con Giovanni, ma in modo distaccato e discreto».

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