Ordinanza anticovid in Campania, scattano le rivolte. De Luca: “Tutelare Capri, Ischia e le costiere”

Pugno di ferro del governatore: mille euro, il massimo della sanzione «Decisioni drastiche se entro due settimane il contagio non si stabilizza»

Scattano multe più pesanti per chi non indossa le mascherine dove previsto. Adolfo Pappalardo per Il Mattino parla di rivolte e riporta le parole del governatore De Luca, che invita alla tutela del nostro territorio.

In questi ultimi giorni la situazione dei contagiati ha subito un’impennata. Sono i numeri che fornisce lo stesso governatore anche se cerca in tutti i modi di rassicurare. Ma, al tempo stesso, avvertendo i campani come serva osservare le regole altrimenti all’orizzonte ci sono misure più stringenti. Che non sono campate in aria se a Capri o Pisciotta nel Cilento, i sindaci hanno reso di nuovo obbligatorie le mascherine all’aperto. Senza contare come l’ipotesi viene presa seriamente in considerazione anche a Salerno, la città di De Luca, dove in pochi giorni i contagi sono quadruplicati con un focolaio proprio nel quartiere dove abita: «Auspico mascherine anche all’esterno», dice ieri il sindaco Enzo Napoli. «L’indice Rt in Campania di questa settimana è 0,9 sotto l’1. Nell’ultima settimana abbiamo avuto 54 nuovi positivi. In Emilia Romagna 247, nel Lazio 88, in Liguria 71, in Lombardia 395, in Veneto 251, in Sicilia 41, in Puglia 16», sono i dati che snocciola De Luca che avverte: «Dobbiamo essere più rigorosi di altri territori perché abbiamo delle realtà internazionali come Capri, Ischia, Sorrento e le Costiere. Niente di drammatico – aggiunge il governatore – la situazione è sotto controllo, ma a condizione che da oggi sia raddoppiato il senso responsabilità di tutti i cittadini. Il sistema dei controlli, dopo aver aperto tutto in Italia, non è – attacca – un modello di efficienza, quindi l’unica arma è il comportamento responsabile dei cittadini». E per questo nell’ordinanza firmata ieri sera (valida sino al 31 luglio) viene ricordato l’obbligo della quarantena per chi proviene dai paesi esteri.

Le nuove norme obbligano coloro «che utilizzano mezzi di trasporto di indossare la mascherina in tutte le aree terminal (ivi compresi banchine, moli e binari) nonché all’ingresso e a bordo dei mezzi di trasporto, durante tutto il tragitto». Anche in questo caso la multa prevista è di mille euro. Ma la Regione ha anche disposto il blocco dei mezzi pubblici «se a bordo vi è un passeggero privo di mascherina, che sarà multato e fatto scendere». Inoltre, con le nuove disposizioni, è obbligatorio portare sempre con sé la mascherina e viene rivolto un invito alle forze dell’ordine e alle polizie municipali ad effettuare controlli rigorosi nelle situazioni di assembramento, e nelle quali, al chiuso, i cittadini non indossino la mascherina (negozi, supermercati, bar, esercizi commerciali, locali pubblici che rischiano la chiusura da 5 a 30 giorni).

Ma De Luca approfitta della diretta anche per fare una marcia indietro sulla frase dell’altro giorno che ha scatenato polemiche anche nel Pd («Incomprensibili le parole del governatore che così partecipa a una assai discutibile gara tra Nord e Sud», dice ieri l’eurodeputato democrat Andrea Cozzolino). Eccola, testuale, la frase incriminata: «Si diceva Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma, poi si sono fermati a contare migliaia di morti, migliaia non centinaia». E se due settimane fa pure c’era stata una marcia indietro sulla stessa frase, ieri De Luca fa altrettanto prendendosela con i media. «Devo fare, sinceramente, uno sforzo di autocontrollo in relazione a campagne completamente inventate che mi vengono attribuite. L’ultima riguarda una polemica con la Lombardia, totalmente inventata. Se c’è una Regione che ha mantenuto, da sempre una posizione di solidarietà nazionale e di rispetto per tutte le realtà del nostro Paese è la Campania».

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