Lo strano ritardo della distribuzione de”La Repubblica” sull’Isola Verde foto

Ieri a Ischia “La Repubblica”  è stata distribuita con notevole ritardo, il disservizio però , secondo quanto dichiarato dal vice presidente Donato Di Canto della “Di Canto Spa”, uno dei distributori editoriali che consegnano i quotidiani sull’isola, a “La Repubblica“, nell’articolo di oggi 15 luglio 2020, è stato causato dal mancato imbarco a Pozzuoli del loro furgone, che si era regolarmente presentato alle ore 4:10 con ticket pagato al terminal della Medmar, ma inspiegabilmente il gestore per il traffico per salire a bordo del traghetto ha fatto uscire dalla fila il mezzo della Di Canto, lo ha fatto aspettare mentre venivano imbarcarti gli altri 60 mezzi, per poi dire che non c’era più posto. Alla fine l’imbarco è avvenuto ma parecchie ore dopo alle 7:15 con la Gesac. Il legale del Gruppo Di Canto chiederà “danni commerciali e d’immagine” per quanto accaduto. La “Di Canto spa” della famiglia ebolitana dei Di Canto è leader nella distribuzione dei prodotti editoriali nel Salernitano, nell’area meridionale della provincia di Napoli, in Penisola sorrentina e Costiera amalfitana. In sostanza il 75 percento del territorio campano è servito da questo distributore con una sede nella Piana e un’altra a Pompei. Appesa alla parete dell’ufficio ai piani alti della “Di Canto Spa” c’è una foto d’epoca, che risale agli anni ’70: un giovane calciatore baffuto in tenuta biancazzurra solleva una coppa. Quella era la vita diurna di Vito Di Canto, classe 1957, patron dell’azienda e allora un centrocampista di belle speranze. Le mattinate il signor Di Canto le trascorreva tra la scuola, gli allenamenti e le partite; mentre di notte, al volante d’una Citroën DS Pallas, trascorreva la seconda esistenza, e al posto del pallone aveva le pile dei giornali da consegnare. Il centrocampista Vito Di Canto infatti i chilometri , oltre che sui campi di pallone, li macinava lungo le stradine lucane. Il distributore Vito Rago all’epoca cercava un collaboratore che andasse nel Potentino e Vito Di Canto che giocava nel Potenza, si offrì di aiutarlo di buon grado. La seconda vita iniziava allo scoccar della mezzanotte quando partiva da casa per stare all’una di notte a San Nicola la Strada, dove arrivavano le macchine che portavano i giornali da Roma. Neppure il sisma del 1980 fermò la sua Citroën DS Pallas. Passano gli anni e la carta stampata s’evolve. La Di Canto si rinnova: abbandona la vecchia baracca acquistata nel 1976 e compra un capannone nell’area industriale ebolitana. E parte la corsa alla digitalizzazione. Negli anni ’90 l’azienda informatizza l’intero sistema della lavorazione delle rese e della distribuzione, e sarà una delle prime in Italia a farlo. Nel 2014, nel bel mezzo della crisi che soffoca i giornali italiani, i Di Canto rilanciano e inaugurano un’avveniristica sede nel cuore dell’area Pip. Al fianco del signor Vito Di Canto ci sono i figli Donato ed Evina che con la stessa determinazione guidano l’azienda. Rimane da capire e chiarire il perché dell’accaduto del mancato imbarco nell’orario di tutti i giorni del loro furgone presso il porto di Pozzuoli, episodio che certamente non si ripeterà più.
a cura di Luigi De Rosa

(foto tratta dal web, Vito Di Canto con i figli Donato e Evina)

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