Libri. Forte successo dell’ultimo libro di Monica Florio “Storie di guappi e femminielli”, Guida Editore
Più informazioni su
Articolo di Maurizio Vitiello – Successo del libro “Storie di guappi e femminielli” di Monica Florio, Guida Editore.
“Storie di guappi e femminielli”
di Monica Florio (Guida Editore),
pp. 146, euro 15.00;
prefazione al volume di Sergio Zazzera,
postfazione di Annella Prisco.
Un altro libro della brava Monica Florio, una giornalista e operatrice culturale napoletana.
Scrive di cultura sul periodico www.ilrievocatore.it e sul portale padovano www.literary.it.
Ha pubblicato il saggio “Il guappo – nella storia, nell’arte, nel costume” (Kairòs Edizioni, 2004), la raccolta di racconti “Il canto stonato della Sirena” (Ilmondodisuk Libri, 2012), i romanzi “Puzza di bruciato” (Homo Scrivens, 2015) e “Acque torbide” (Edizioni Cento Autori, 2017), “Un tiro mancino” (L’Erudita Editore, 2019).
È l’autrice dei romanzi sul disagio giovanile “La rivincita di Tommy. Una storia di bullismo omofobico” (La Medusa Editrice, 2014) e “Ragazzi a rischio. Una nuova avventura per Tommy” (La Medusa Editrice, 2016).
Napoli, dalle mille angolazioni e dalle mille contraddizioni e unica città-mondo del pianeta Terra, riserva sempre sorprese e figure originali ed esclusive.
Alla storia del costume di Napoli appartengono guappi e femminielli, uniti dalle origini spagnole e da una cultura patriarcale di stampo camorristico, dal sentimento religioso e dalla gestualità enfatica, insomma, marcata.
Se il guappo è il simbolo del coraggio, ma anche della violenza di una città dalle tante sfaccettature come Napoli, il femminiello incarna, invece, il lato più sofferto e umano.
Nel sottolineare i ruoli, la funzione sociale e antropologica di entrambi, questo saggio punta alla ricostruzione di una realtà che, per quanto minoritaria, è stata fonte di ispirazione di tanta letteratura, musica e teatro con pagine da ricordare.
Senza intonazioni nostalgiche, il libro ricostruisce l’evoluzione dei due personaggi, attingendo alle tante fonti letterarie, giornalistiche e iconografiche che ne attestano l’importanza.
Studio, quindi, attento e intelligente quello di Monica Florio.
Da leggere.
Maurizio Vitiello