Lettere da Piano di Sorrento – Tutti a mare?

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“TUTTI A MARE?”

Non se n’è andato il virus, è sempre in mezzo a noi. Va zampillando di qua e di là, accendendo focolai e turbando i nostri sogni di mezza estate. Ma sono state troppe le privazioni, le costrizioni in casa, le rinunce ai contatti umani, indispensabili nella vita in comune. La gente è stanca di sofferenze, non ce la fa più a mettere la mascherina, ad isolarsi, a rinunciare alle abbuffate in comitiva, alle feste, ai compleanni con i botti finali. Ha troppo dato e, in un certo senso, qualcuno ha mostrato disciplina e obbedienza civica. Ma altri non ce l’hanno fatta e non ce la fanno più. E così, con l’inizio della stagione balneare, un’ondata (per restare in tema) di gente: i senza lavoro, gli studenti della scuola mancata, i perditempo di giorno e di notte, i proprietari di seconde case, i vacanzieri di ieri e di oggi, una specie di armata Brancaleone, scampata all’epidemia, si è riversata, scompostamente, specie nei week-end, sulle spiagge, assettata di una ripresa, di un “carpe diem” formato tessera; di vivere, insomma, al momento perché del “doman non v’è certezza” con un’avanzante crisi economica e con il possibile ritorno del virus. Alla pazza gioia! Stanno andando bene i balneari, i concessionari cioè delle aree demaniali, adibite dai privati a stabilimenti, manufatti di legno, staccionate, impalcature con torrette per avvistare i bagnanti che si sono allontanati imprudentemente al largo e potrebbero affogare o, comunque, versare in pericolo e l’insieme è una panoramica di bandiere tricolori, internazionali, sventolanti in un maestralino che farebbe tanto bene alla salute, se non fosse soffocato dal carnaio disteso sulla sabbia.
Alla vigilia della riapertura, cioè alla fine del “lockdown” si temeva tanto per la categoria dei balneari; saranno certamente anche loro vittime della mazzata che ha colpito il turismo nazionale ed internazionale. Ed invece…non riescono a soddisfare tutte le prenotazioni e stanno facendo denaro a palate, perché non c’è un controllo di mercato sui prezzi delle sdraio, degli ombrelloni, dei lettini ed i costi sono alti.
Miracolo italiano, molti non potrebbero pagare, costituendo queste comodità un lusso, eppure ci sono quelli che riescono a beneficiare delle comodità. Una cosa è certa, i meno abbienti, se residenti, devono accontentarsi dei pezzettini di rena libera. Debbono però essere residenti, prenotarsi nei giorni stabiliti, previo controllo della temperatura e registrazione. Le previsioni erano comunque diverse: sarà un’estate particolare, si dovrà cambiare sistema, regole da rispettare, selezione. Ma non sembra così. Facciamo fatica a credere che le regole siano state rigorosamente rispettate, stante il visibile carnaio che regna sui litorali e certamente l’assenza di rispetto delle distanze, specie sul bagnasciuga, dove i corpi si sfiorano l’uno con l’altro. Le cose non sono molto cambiate e viviamo quindi quest’estate, con la mentalità delle cicale, lasciamo che la prevenzione, il senso dell’ordine e della misura, rientrino nella disciplina dei cinesi, quelli che ci hanno regalato il virus.

avv. Augusto Maresca

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