“L’arte è una bellissima donna” personale di Grittini a Positano foto

Presso la Pinacoteca di Positano il 29 luglio è stata inaugurata la mostra “L’arte è una bellissima donna” di Giuliano Grittini, presentata dalla “Miart Gallery” di Antonio Miniaci, che rimarrà aperta al pubblico fino al 16 agosto 2020. “Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso/sei un granello di colpa/anche agli occhi di Dio/malgrado le tue sante guerre/per l’emancipazione./Spaccarono la tua bellezza/e rimane uno scheletro d’amore/che però grida ancora vendetta/e soltanto tu riesci/ancora a piangere, /poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, /poi ti volti e non sai ancora dire/e taci meravigliata/e allora diventi grande come la terra/e innalzi il tuo canto d’amore”, non potevo iniziare a raccontarvi di questa bellissima mostra allestita nella Pinacoteca della città del Pistrice senza citare questa poesia di Alda Merini dal titolo emblematico “A tutte le donne”, e non potevo che scegliere le parole di questa ineguagliabile artista per introdurre Giuliano Grittini, pittore e fotografo, legato da sincera amicizia alla grande poetessa milanese. Giuliano Grittini è nato a Corbetta nel 1951 (dove vive e lavora), ha frequentato la scuola di disegno grafico a Milano, e in seguito il suo talento lo ha portato in giro per il mondo a collaborare con colleghi di fama internazionale. Quando lo incontro in Pinacoteca, mi racconta che il padre, tornato dall’Africa, portò con sé una fotocamera a soffietto molto particolare e di quest’apparecchio e della sua “magia”, lui, ancora ragazzino, restò incantato perdutamente. Fin dall’infanzia dunque  l’arte fotografica lo sedusse mentre l’incontro con la stampa e il disegno grafico offrì al suo talento la possibilità di esprimersi ai massimi livelli. Grittini declina l’arte grafica adoperando nelle sue opere tutte le tecniche di stampa oggi conosciute di cui, l’artista di Corbetta, è riconosciuto Maestro. Giuliano Grittini è autore di numerose pubblicazioni, mi preme citare tra le tante “44 facce d’Autore” un libretto di epigrammi e fotografie su vari artisti e poeti, “Fotografie e Aforismi di Alda Merini – Ringrazio sempre chi mi dà ragione“, “Per non dimenticare – 11 settembre 2001“, e infine il famoso docu-film del 2009: Una donna sul Palcoscenico, regia di Cosimo Damiano Damato presentato al Festival del Cinema di Venezia con foto e riprese video di Giuliano Grittiri su Alda Merini e poesie interpretate da Mariangela Melato. Questo per citare solo una piccola parte del suo curriculum d’artista. Con Grittini è piacevolissimo chiacchierare e soffermarsi sulle grandi collaborazioni che ha avuto. Il fotografo milanese mi racconta di Andy Wharol con il quale ha lavorato nei suoi studi a New York nel 1985. Wharol durante quell’esperienza utilizzò il programma Copy Graft, un antenato del moderno Photoshop, per promuovere il nuovo computer Amiga 1000 della Commodore. Con Renato Guttuso, invece, Grittini coglie l’occasione per raccontarmi della famosa serie dei “Tetti” metafora della solitudine urbana, di Salvatore Fiume mi rivela qualche aneddoto di vita, un omaggio a questo siciliano geniale che Adriano Olivetti volle a soli ventitre anni art director della sua rivista Tecnica e organizzazione. Aligi Sassu, Giuliano Grittini lo incontrò che aveva diciassette anni, e con lui mi ha confessato di essere rimasto legatissimo fino alla scomparsa  avvenuta in Spagna, a Pollença, nel 2000. Ma sono tanti altri gli artisti con i quali Grittini ha condiviso la sua arte cito ancora Baj, Scanavino, Tadini, Vasarely e Mimmo Rotella con il quale ha realizzato libri meravigliosi; tutti colleghi che ha ritratto in fotografia in diversi momenti della loro attività artistica. Grittini mi ha rivelato che è attratto dal volto più che dal paesaggio perché è nel ritratto che si sente più realizzato; ama catturare attimi di esistenza perché come dice il proverbio “l’infinito è nel finito di ogni istante”. Vi invito sinceramente a venire a Positano ad ammirare i quadri di questo talentuoso artista milanese davanti ai quali starei ore per studiarne particolari e poesia. La sua arte rende omaggio a un mondo tanto complesso quanto profondo, quello dell’animo femminile. I suoi colori oro, argento, rosso esaltano la bellezza e accarezzano il dolore, penso ai ritratti di Marilyn e di Amy Winehouse; la sua poetica penetra ogni opera e se in Margherita Hack coglie genialità e ribellione, in Marisa Laurito charme e dolcezza: “Se le donne sono frivole è perché sono intelligenti a oltranza”. Ma è ispirandosi alla sua amica e musa, Alda Merini, che il poeta e artista milanese esalta il suo talento riuscendo a cogliere tutto il pathos della poetessa del “Canto di spine”. Il verso della Merini è carne viva che inquieta:“L’uomo impara sempre a vivere quando è troppo tardi”, ma che infine seduce senza appello: “Amarti è stato come conficcare una stella nel vetro di una finestra.” Grittini ha avuto senz’ombra di dubbio un’amica geniale.
di Luigi De Rosa

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