Esposto contro il consigliere di Sorrento. Blitz dei vigili urbani e sigilli nella proprietà a Sant’Agnello

Esposto contro il consigliere di Sorrento. Blitz dei vigili urbani e sigilli nella proprietà a Sant’Agnello.

Prima una dettagliata denuncia del Wwf Terre del Tirreno, prodotta lo scorso fine maggio. Poi, due giorni fa, un sopralluogo dei vigili urbani culminato con il sequestro di parte di un immobile.

E’ l’operazione eseguita dalla polizia municipale del Comune di Sant’Agnello intervenuta in località San Vito per verificare la legittimità di alcuni interventi edilizi. Sotto la luce dei riflettori finisce una proprietà di Mariano Pontecorvo, attualmente consigliere comunale di maggioranza a Sorrento e, una decina di anni fa, anche assessore all’ecologia e ai lavori pubblici. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo di inchiesta e ha avviato accertamenti sulle opere avviate all’interno dell’area riconducibile all’imprenditore di Sorrento. Pontecorvo, già nel corso delle prossime ore, affiancato dai propri legali, chiederà il dissequestro sostenendo di essere in possesso di tutti i permessi necessari e che sono stati rilasciati dal Comune di Sant’Agnello. Guidato dal presidente Claudio d’Esposito, due mesi fa, il Wwf Terre del Tirreno inviò un esposto all’ufficio tecnico comunale di Sant’Agnello, ai vigili urbani e alla Procura di Torre Annunziata chiedendo una verifica di alcuni lavori edili in corso presso la proprietà di Pontecorvo in via San Vito. Sotto la luce dei riflettori, come si legge nella denuncia degli ambientalisti, «lavori edili consistenti in taglio di alberi sbancamento di terreno e cementificazione del suolo. Da un confronto con foto estratte da Google Earth si deduce come nel fondo, che appare completamente alberato nel 2005, nel tempo si sia provveduto al taglio delle alberature e alla divisione di alcune particelle con la realizzazione di nuove strade interne e quattro nuovi accessi carrabili dalla via San Vito». Il Wwf, nel dossier trasmesso ai magistrati, cita anche un permesso datato 2011 «per la realizzazione previa convenzione di un parcheggio di servizio al previsto Pip di Sant’Agnello».

Proprio d’Esposito, scrivendo al Comune di Sant’Agnello e alla Procura di Torre Annunziata, lo scorso 20 maggio chiese controlli per «verificare la legittimità di tutte le opere realizzate o in corso di realizzazione nella proprietà di Pontecorvo». Ai magistrati, gli ambientalisti hanno inviato anche fotografie e rappresentazioni di Google Earth degli anni passati e immagini dell’attuale stato dei luoghi. Pontecorvo intende subito dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati sostenendo la completa chiarezza e legittimità delle opere in forza ovviamente di permessi e autorizzazioni ottenute nel corso degli ultimi anni proprio dal Comune. Per ora i sigilli riguardano solo parte di un immobile ottenuto in eredità. A stretto giro, l’imprenditore chiederà la revoca del sequestro eseguito dai caschi bianchi su coordinamento della Procura di Torre Annunziata. Pontecorvo, affiancato dai propri legali, è fiducioso dell’evolversi della situazione seppur quello odierno sia un nuovo sequestro ai suoi danni. La scorsa primavera, prima che esplodesse la pandemia, subì l’intervento di stop con tanto di sigilli per i cantieri aperti presso il famoso Vallone dei Mulini di Sorrento, il sito culturale di proprietà della società Il Maccheronificio srl di cui l’imprenditore è uno dei soci.

Fonte Metropolis

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