Costa di Amalfi e Sorrento su Il Corriere: “Positano e Sorrento per tradire, perdonare, ritrovarsi”

I redattori de Il Corriere hanno pensato bene di mettere a confronto storie d’amore, da tradimenti a perdono, fino al ritrovamento, paragonando Alessia Marcuzzi e Paolo Calabresi a Jackie Kennedy e Gianni Agnelli. Di seguito l’articolo.

Oggi sono Alessia Marcuzzi e il marito Paolo Calabresi Marconi che si baciano nei vicoli di Positano e dormono al San Pietro, smentendo il tradimento di lei col conduttore Stefano De Martino e di De Martino alla moglie Belén. Ieri, erano Jackie Kennedy e Gianni Agnelli insieme un mese intero, i balli a piedi scalzi all’Africana a Praiano, la villa Episcopio a Ravello che ora è patrimonio Unesco e in restauro, ma allora era nel massimo splendore.

Moda Positano

Ieri, erano i sandali «moda Positano» di cui la first lady fece la fortuna, le gite fra Punta Campanella e Sorrento sull’Agneta, la barca a vela dell’Avvocato e lei che rientra a Washington, alla Casa Bianca, richiamata d’imperio dal marito presidente. Era il 1962. Nel 2011, arriverà la conferma che in quell’estate in costiera Jackie tradì il consorte col rampollo italiano. Arriverà dalla viva voce della stessa Jacqueline, in un’intervista registrata con lo storico Arthur Schlesinger a patto che venisse pubblicata postuma. Quel lembo di terra a strapiombo sul mare e a cavallo fra i golfi di Napoli e Salerno — da un lato la penisola sorrentina, dall’altra, la costiera amalfitana — resta un luogo dove ogni sventatezza è possibile. Amare, perdonare, ritrovarsi. Vestirsi di niente ed essere divini.

Sorrento

I modelli che hanno appena sfilato per Dolce e Gabbana, post Covid, a Milano, nel Campus dell’Istituto Clinico Humanitas, indossavano una collezione tutta di azzurro e figure geometriche ispirata all’Hotel Parco dei Principi di Sorrento, opera di Gio Ponti, inaugurata in quello stesso magico 1962 e ora appena ristrutturato. L’albergo nacque sui resti della dacia che doveva ospitare lo zar Nicola II, l’ultimo dei Romanov, che a Sorrento non arrivò mai. E ora i grandi e piccoli alberghi che pian piano riaprono è come se tutti aspettassero lo zar che non arriva. C’è Francesco De Gregori che prende il caffè al bar Riuccio sul porto, ma non si vedono i turisti dall’estero, non tutti quelli che nel 2018 rendevano Sorrento prima città del Sud per percentuale di visitatori stranieri (89,1 per cento secondo l’Istat). È un antico amore quello degli stranieri per la Penisola e per la costiera. Nel 1880, Richard Wagner compose il II atto del Parsifal fra Villa Rufolo a Ravello e l’Hotel Excelsior Vittoria a Sorrento, lo stesso dove passò gli ultimi giorni il tenore Enrico Caruso e dove Lucio Dalla scriverà Caruso, nella stessa stanza «dove il mare luccica» e che è ancora lì, uguale, col pianoforte del maestro. Qui, Lord Byron finì di scrivere il Lamento del Tasso. Ora, Sorrento riapre a fatica, ma riapre.

Covid e sicurezza

La conduttrice Paola Saluzzi ci passa l’estate da 25 anni e sta per tornare. Dice: «In tempi di Covid mi dà sicurezza, perché è una piccola Svizzera per l’attenzione alla pulizia e per la cura che ha nell’accogliere i turisti. E perché non posso fare a meno della grazia dei sorrentini nell’ospitalità». Lei scoprì Sorrento in visita a «un antro delle fate», che c’è ancora: l’atelier di costumi teatrali e di alta moda di Giuseppe Tramontano, che vestiva il ballerino Rudolf Nureyev, tanto innamorato di queste terre da aver comprato l’arcipelago de Li Galli, davanti a Positano. Anche la costiera amalfitana ha la sua storia di idillio coi grandi viaggiatori di un tempo. Ne 1927, a Villa Rufolo, D. H. Lawrence scrisse parte dell’Amante di Lady Chatterley. Pochi metri più in là, prese casa Gore Vidal. A Villa Cimbrone, sempre Ravello, si riunivano Virginia Woolf e gli altri membri del Bloomsbury Group e si rifugiò Greta Garbo, nel 1938, intenzionata a sposare il direttore d’orchestra Leopold Stokowski. E sì, a Ravello si ascolta ancora buona musica, il Festival è ripartito, aperto da Valerij Gergiev con l’Orchestra del Teatro Mariinskij, seppure in formazione ridotta causa Covid. Alessandro Cecchi Paone ha casa a Positano e ci si trasferisce tutta l’estate, quando non è in giro per il mondo per i suoi documentari. Ora, è lì «per forza di cose e per sostenere i miei amici ristoratori e albergatori». Racconta: «Tutto è molto tranquillo dal lunedì al venerdì e tutto torna ai livelli quasi del passato nel weekend, però è un turismo mordi e fuggi, regionale. Mancano gli americani, gli australiani, stanno arrivando gli europei: belgi, tedeschi, francesi. Non c’è l’azzeramento che temevamo quando non voleva aprire nessuno, poi, piano piano, tutti hanno preso coraggio». Insomma, Sorrento e la Costiera sono aperte. È arrivato pure Fabio Fazio, nonostante il governatore De Luca gli avesse dato, in diretta tv, del fratacchione (in napoletano, un frate buono in apparenza, ma furbacchione). L’altro giorno, il fratacchione gustava una delizia al limone alla pasticceria Pansa di Amalfi.

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