Castellammare. Processo Olimpo le prime condanne

Castellammare di Stabia ( Napoli ) Condanne per gli imputati nell’ambito del processo Olimpo. La sentenza è stata emessa ieri del giudice per le indagini preliminari della Procura di Torre Annunziata che ha accolto in parte le richieste dei PM.

Nicola Esposito, già detenuto ed esponente del clan Cesarano di Ponte Persica, è stata condannato a 5 anni e 10 mesi. Condannato a 5 anni di reclusione Giovanni Cesarano, mentre Aniello Falanga ha incassato una condanna a 6 anni di reclusione. Francesco Afeltra, dell’omonimo clan egemone sui Monti Lattari, è stata condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere. Raffaele Afeltra, alias ‘o borraccione, condannato a 5 anni e mesi di carcere. Stessa pena è stata inflitta a Giovanni Gentile, mentre Vincenzo Di Vuolo ha incassato una condanna a 6 anni di carcere.

Condannato ancora l’imprenditore Liberato Paturzo, che gli inquirenti hanno ritenuto legato ai clan della zona. Per lui la condanna è stata di 5 anni e 6 mesi di carcere. Carcere anche per Teresa Martone, moglie del boss Michele D’Alessandro, che dovrà scontare una pena di 4 anni e 6 mesi di carcere.

Ora, entro 90 giorni, verranno anche depositate le motivazioni della sentenza.

Pene, come detto, mitigate dai giudici anche per la scelta degli imputati di adottare il rito abbreviato. Ora la difesa degli imputati valuterà se presentare o meno ricorso in appello.

Nella aule del tribunale oplontino si sta svolgendo anche il processo parallelo sempre legato all’inchiesta Olimpo, quello con rito ordinario, che vede alla sbarra Luigi Di Martino, alias ‘o profeta, e l’imprenditore stabiese Adolfo Greco. Proprio quest’ultimo, tra l’altro, dovrebbe anche essere risarcito – insieme al Comune di Castellammare e alla Federazione Italiana Antiracket – poiché si erano costituiti parte civile nel processo Olimpo. D i giudici hanno anche confermato il risarcimento delle parti civili in causa.

Il processo ordinario, intanto, proseguirà a settembre quando in aula si presenterà anche lo stesso Greco pronto a raccontare ai giudici la sua versione rispetto ai fatti imputati e pronto a ribadire la sua tesi di essere una vittima dei clan e non una componente degli stessi.

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