Capri rinasce con la riapertura ai turisti della Grotta Azzurra

Capri rinasce con la riapertura ai turisti della Grotta Azzurra.

Capri, la Grotta Azzurra aperta: si riparte e si torna alla normalità. Il ritorno dell’antro naturale più famoso del mondo, con i suoi riflessi blu cobalto, è il simbolo, il segnale che l’isola cara all’imperatore Tiberio è viva e pronta alla stagione turistica. I battellieri, gli storici traghettatori che portano ogni giorno da sempre i vacanzieri e gli amanti delle cose capresi alla scoperta del luogo più suggestivo dell’isola sono tornati con le loro tipiche barchette in legno ad accompagnare le persone in un viaggio a metà tra il sogno e la realtà. «Eccoci di nuovo a lavoro raccontano in un posto che resterà per sempre unico anche se per qualche tempo ci è stato tolto». Ad onor del vero durante l’estate può capitare che per qualche ora o qualche giorno il ninfeo di Tiberio non sia visitabile. È l’alta marea, il mare mosso a condizionarne l’ingresso e a vietare in casi specifici l’accesso. Ecco, per tanti la chiusura della Grotta Azzurra sino alla riapertura dell’altro giorno è stato come un lungo periodo di mare agitato, di onde arrabbiate che non consentono quel viaggio fatto di suggestioni e sensazioni, di brivido per quanto Madre Natura è capace di regalare. «È la prima volta che la visitavo racconta Federica, turista italiana come la maggior parte dei vacanzieri di questi primi giorni di stagione 2020 ma è una cosa incredibile, unica». L’attesa ai pontili di imbarco a Marina Grande, poi il trasbordo su quei piccoli e caratteristici gusci di noce, condotti e accompagnati dalle braccia possenti dei battellieri, una generazione di navigatori esperti, di naviganti navigati che conoscono il mare come le loro tasche, che sanno distinguere la provenienza di ogni singolo alito di vento. «Adesso sale il maestrale spiega Ciro mentre con il viso già bruciacchiato dal sole guarda l’orizzonte il pomeriggio è spesso così, dopo l’afa a prima mattina arriva la rinfrescata della sera». E poi a bordo dei gozzi, in allegria, pronti a cantare, a intonare note napoletane e a raccontare tante e tante volte quella storia. «La Grotta Azzurra ninfeo di Tiberio all’epoca romana e poi riscoperta nel 1826 da August Kopisch». Questo il racconto che si sente anche passeggiando lungo Marina Grande mentre si spiega la storia di Capri ai turisti anche se Kopisch di origini prussiane in quell’occasione non era solo e la Grotta Azzurra l’ha conosciuta insieme a Ernesto Fries ma soprattutto ad Angelo Ferraro marinaio caprese. In ogni caso è August Kopisch colui il quale viene universalmente presentato ai vacanzieri come lo scopritore della Grotta Azzurra. E adesso come allora una nuova riscoperta, quella della Grotta Azzurra post lockdown. Centocinquanta ingressi alla sua riapertura dell’altro giorno. Il simbolo per antonomasia dell’isola cara all’imperatore Tiberio dopo il suo ritorno all’attività, celebrato con il primo giro del sindaco di Anacapri Alessandro Scoppa e del vicesindaco di Capri Ciro Lembo a bordo della tipica barchetta in legno, come ideale inaugurazione dell’estate sullo scoglio più celebrato nei cinque continenti. La Grotta Azzurra aperta nel primo giorno, dunque, ha subito toccato un numero di visitatori ben superiore alle cento unità. Per la visita è stato attivato un servizio di prenotazione on line, gratuito, con il quale si può selezionare data e orario e riservare l’ingresso alla grotta. L’accesso all’antro più famoso del mondo è, infatti, contingentato e viene garantito ai turisti senza prenotazione solo in caso di residua disponibilità rispetto al numero dei prenotati e comunque fino ad esaurimento posti. «Nelle profondità dell’isola di Capri questo il post diffuso dalle pagine social del comune di Anacapri per promuovere la riapertura – ai margini dei suoi vicoli e delle sue case d’un bianco che abbaglia, tra gli spazi della sua natura incontaminata e i suoi sentieri nascosti si giunge al cuore, al suo centro: la Grotta Azzurra, una delle mete turistiche più amate e visitate della Campania riapre». E chissà che Andrea Bocelli non torni a rendere omaggio alla Grotta Azzurra, proprio come fece nei giorni di luglio di due estati fa. Quando salendo a bordo del gozzo di Roberto, intonò O sole mio facendo riecheggiare la sua straordinaria voce all’interno della grotta che fece da acustica naturale ad una performance dal valore musicale inestimabile.

Fonte Metropolis

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