Capri. Caccia ai furbi del contributo di sbarco

Capri. Caccia ai furbi del contributo di sbarco. Capri a caccia dei “furbetti” del contributo di sbarco. Il comune isolano guidato dal sindaco Marino Lembo con un’apposta delibera di giunta ha dato mandato per effettuare una ricognizione sulle modalità di incasso e controllo del contributo di sbarco «al fine di accertare eventuali evasione ed elusione». E l’isola azzurra, tornata in auge soprattutto durante i weekend quando le acque intorno allo scoglio più famoso del mondo sono prese di nuovo d’assalto da centinaia di imbarcazioni alla ricerca di cale nascoste per un tuffo ristoratore e “premiata” proprio ieri come località “tranquilla e rilassante” dall’Osservatorio Italiano Jfc delle destinazioni balneari, potrebbe, con questa “operazione setaccio” svelare possibili evasori del contributo di sbarco. Un obolo di due euro e cinquanta da versare da parte di tutti coloro che si dirigono alla volta dei Faraglioni, un tempo imposta di sbarco e poi tramutata in contributo con una decisione governativa. Un versamento obbligatorio che i due comuni di Capri e Anacapri istituirono, avendone facoltà di scelta, in alternativa all’imposta di soggiorno, il cui incasso annuale viene utilizzato anche per il potenziamento ed il miglioramento dei servizi turistici. A finire sotto la lente di ingrandimento del comune di Capri non sarebbe il contributo di sbarco rispetto agli arrivi con le corse di linea che hanno una contabilità più evidente visto che si tratta di un sovraprezzo rispetto al biglietto di aliscafo o traghetto ma le altre tipologie di viaggi verso l’isola. Il comune di Capri, in questo senso, sarebbe orientato ad affidare alla propria società in house Capri Servizi l’attività di controllo anche per carenza di personale interno. «Non si riesce a garantire la piena e corretta applicazione del contributo di sbarco è scritto nel provvedimento – soprattutto per l’incasso degli arrivi giornalieri di compagnie di navigazione e società private, che effettuano corse non di linea ma da assoggettare comunque ad imposizione del contributo di sbarco così come prevede la normativa vigente». Alla Ragioneria comunale, dunque, la giunta ha fornito indirizzo per elaborare un progetto che assicuri la riscossione diretta del contributo di sbarco, anche dai soggetti diversi dalle società e consorzi di navigazione che effettuano i cosiddetti trasporti di linea, valutando la possibilità di stipulare un’apposita convenzione con la Capri Servizi.

Fonte Metropolis

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