Agerola. Cantiere abusivo in località Carbonara: titolare di un’azienda vinicola nei guai

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Agerola. Cantiere abusivo in località Carbonara: titolare di un’azienda vinicola nei guai. Non si ferma l’abusivismo edilizio sui monti Lattari. E non si fermano i controlli delle forze dell’ordina che, ieri mattina, hanno sorpreso un nuovo cantiere all’interno di un’area boschiva situata in località Carbonara. Alla fine sono tre le persone denunciate: tra queste c’è anche M.C., 58enne rappresentante legale di un’azienda vinicola con sede a Furore e tra le più rinomate d’Italia. Con lei, titolare del cantiere edile, sono state deferite alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata anche P.C. (architetto di 62 anni anch’egli di Furore e direttore dei lavori del cantiere edile) e A.G., 48 anni, residente a Castel San Giorgio (provincia di Salerno) titolare di un’impresa edile esecutrice delle opere nello stesso cantiere. L’operazione è stata effettuata dai carabinieri del nucleo operativo di Castellammare in collaborazione con i colleghi di Agerola guidati dal maresciallo Luigi Mascolo. Nel corso di una specifica attività di controllo del territorio, i militari dell’Arma hanno scoperto un accantonamento di circa 12mila metri cubi di materiale proveniente da scavo da cantiere, per mezzo del quale si è abusivamente realizzato un rilavato pianeggiante, spianato con mezzi meccanici, che ha configurato un cambio di destinazione d’uso del suolo e una variazione altimetrica dello stesso. Sul cantiere edile abusivo di via Carbonara si sono recati anche i responsabili dell’ufficio tecnico comunale di Agerola. Resta alto dunque l’allarme antiabusivismo edilizio nell’area dei Lattari, dove i controlli andranno avanti anche nei prossimi giorni. Per far fronte a quest’emergenza, in tutti i comuni del comprensorio è al lavoro da diverse settimane una vera e propria task force che ha il compito di scoprire e punire gli abusi edilizi perpetrati sul territorio. E sono 300, secondo l’ultimo screening fatto dai Comuni, gli edifici illegali (molti dei quali già finiti nella lista di abbattimento della Prefettura) presenti nell’area compresa tra Castellammare e i Lattari e che potrebbero essere abbattuti. Anche se va considerato il provvedimento approvato in Regione, con un ordine del giorno bipartisan che rispolvera il vecchio ddl Falanga. L’obiettivo è quello di stilare una sorta di graduatoria delle demolizioni. Al primo posto ci sarebbero gli ecomostri, poi le speculazioni dei clan e i manufatti incompiuti. Infine le case abitate, considerate “abusi di necessità”. Ad ogni modo, quello del mattone selvaggio resta un fenomeno purtroppo ancora diffuso nell’area dei monti Lattari. E l’obiettivo delle forze dell’ordine è quello di scovare nuovi cantieri fuorilegge su tutto il comprensorio stabiese.

Fonte Metropolis

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