Vico Equense. Marittimo additato su Facebook come positivo al Covid ed accusato di essere un untore, parte l’azione legale

Vico Equense. Un marittimo 63enne che da tempo lavora per una nota famiglia di imprenditori della penisola sorrentina sarebbe stato vittima di episodi di cyberbullismo sui social, dove alcuni utenti l’avrebbero additato come positivo al Coronavirus accusandolo di essere un untore. Questa situazione ha ovviamente procurato dei seri problemi al marittimo che è stato ingiustamente allontanato da amici e concittadini spaventati dal rischio di un contagio. Un danno psicologico di cui ancora adesso porta i segni. L’uomo, però, ha deciso di denunciare tutti coloro che si erano resi autori di messaggi discriminatori ed offensivi nei suoi confronti al fine di ottenere giustizia. Ora i due legali che lo difendono, gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, ritenendo che il loro assistito sia stato vittima di diffamazione e violazione della privacy, decidono di procedere per vie legali. L’Avv. Angelo Pisani ha dichiarato in esclusiva a Positanonews: “Quanto accaduto a questo onesto lavoratore e buon padre di famiglia impone una riflessione: i social non devono permettere tali attacchi gratuiti, discriminazioni e danni irreparabili e le società di software devono controllare e non consentire la creazione di falsi profili dove i leoni da tastiera pensano di agire senza assumersi responsabilità. I profili devono essere tutti certificati con una procedura di riconoscimento online previa esibizione e invio di documenti di riconoscimento prima della messa in rete e a questo punto meglio un elenco che una giungla. In sede civile chiederemo 10.000 euro di risarcimento danni a carico di ogni leone da tastiera e medieremo con chi ha chiesto scusa per il grave errore commesso che diventa contagioso e causa di epidemia di offese».

Commenti

Translate »