Praiano. Scarcerato il sindaco , obbligo di divieto di soggiorno con prosieguo indagini

ANTEPRIMA Praiano. E’ finito in questo momtento l’interrogatorio al Tribunale di Salerno al sindaco Giovanni Di Martino . “E’ andata bene – spiega l’avvocato Antonio Zecca , difensore del primo cittadino, a Positanonews -, ci sarà un prosieguo indagine con la derubricazione del reato da concussione a induzione indebita. Per il tempo delle indagini ci sarà solo la misura minore del divieto di soggiorno”.

Dunque dopo la revoca dei  domiciliari al sindaco di Praiano Giovanni Di Martino ora si tratta di confermare quanto emerso  dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Giandomenico D’Agostino il reato di concussione è stato derubricato in induzione indebita con il Pubblico Ministero, dottoressa Claudia D’Alitto, che farà svolgere le indagini del caso.

Il primo cittadino di Praiano, anche presidente della Conferenza dei Sindaci della Costa d’ Amalfi , ricordiamo, è finito in manette ed agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione in flagranza di reato. I fatti che avrebbero determinato l’arresto, stando a quanto si apprende da una nota della Questura, fanno riferimento alla denuncia sporta, presso gli uffici della squadra mobile di Salerno, nella serata di giovedì, da un libero professionista che avrebbe rivelato la richiesta concussiva nei suoi confronti da parte del sindaco del piccolo comune della Divina. L’uomo che ha denunciato la richiesta concussiva nei suoi confronti da parte del sindaco, lo scorso mese di maggio, pare avesse appreso che sarebbero stati effettuati dei lavori sulla rete fognaria principale e del fatto che il Comune stava per eseguire degli scavi proprio in prossimità dell’entrata del suo parco. Nel pomeriggio di mercoledì 3 giugno, l’amministratore del condominio sarebbe stato contattato direttamente dal sindaco di Praiano e invitato a raggiungerlo presso la residenza municipale. E nel corso del colloquio. stando a quanto denunciato agli uomini della mobile di Salerno gli avrebbe chiesto, «per regolarizzare la pratica ed evitare possibili ripercussioni amministrative e pecuniarie e lungaggini burocratiche, la cifra in contanti di 250»

La difesa del primo cittadino sarebbe  che questa cifra doveva servire ad un ente terzo al Comune di Praiano . Una situazione che ha sconvolto la Costiera amalfitana, alle prese della ripartenza dopo il lockdown. “In questi giorni dimostreremo come si sono svolti i fatti”, conclude l’avvocato Zecca.

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