Penisola Sorrentina, il turismo langue e anche le casse dei comuni: si stima una perdita di circa 10 milioni di euro

Langue il turismo in Penisola Sorrentina e quest’anno si prevede una riduzione delle presenze, rispetto al più roseo 2019. Il cosiddetto “Turismo di prossimità” non premia la Terra delle Sirene, con tale situazione che rappresenta un vero e proprio problema per la tenuta economica del territorio. Come scrive Salvatore Dare, l’effetto del Covid-19 ha divorato l’opportunità di una stagione turistica ad alti livelli, lasciando fuori i circa 13mila lavoratori stagionali. Soffrono anche le casse dei comuni, non solo per i mancati introiti da multe e tributi: dall’imposta di soggiorno, per la stagione 2020 si prevedevano circa dieci milioni di euro dall’imposta di soggiorno: denaro prezioso per le ammimistrazioni peninsulari, che avrebbero potuto investirle in servizi per il cittadino o per la promozione turistica del territorio.

A Sorrento, per il 2020, l’amministrazione municipale guidata dal sindaco Giuseppe Cuomo aveva preventivato 6 milioni di euro di incasso, nell’ipotesi più stretta. A Vico Equense, s’erano previsti incassi pari a 600mila euro, valore ottimistico rispetto al dato del 2019. A Massa Lubrense non potranno incassare i 750mila euro preventivati, circa un milione di euro a Sant’Agnello. L’amministrazione di Piano di Sorrento guidata da Vincenzo Iaccarino, puntava ad incassare circa 350mila euro, mentre la giunta del collega Peppe Tito a Meta ha preventivato per quest’anno entrate per 220mila euro. Ballano quindi 9,3 milioni di euro ed in ballo ora c’è la stagione turistica, con l’enorme incognita di riscossioni al minimo dell’imposta di soggiorno e un estate senza chiare prospettive per ora: si ripone infatti grande speranza nello sblocco degli scali aerei e degli spostamenti tra stati europei.

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