Lettere da Piano di Sorrento – La festa della disunità d’Italia

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“LA FESTA DELLA “DISUNITÀ D’ITALIA”

Ieri, 2 giugno 2020, si è celebrata, nel nostro Paese, la festa della Repubblica.
Tricolore, inno nazionale, la massima autorità dello Stato, il nostro Presidente Sergio Mattarella, come è giusto che avvenga in uno stato democratico, all’insegna dell’unità nazionale, ha dato il via alla celebrazione. Con quella sensibilità che lo distingue, il nostro Presidente ha scelto come luogo della manifestazione Codogno, località per prima colpita dal coronavirus, cuore della pandemia.
Nello stesso tempo, vi sono state altre manifestazioni di piazza: una tenuta dalla destra (Salvini-Meloni), un’altra dal Partito Comunista Italiano ed infine quella di un nuovo movimento, colorato di “arancione”, forse in imitazione dei “gilets jaunes” francesi, capeggiata dall’ex Generale Pappalardo.
La destra, il partito comunista ed il movimento arancione, ciascuno con i suoi connotati, sono scesi in piazza per protestare contro Conte e l’attuale Governo, lamentando, in buona sostanza, la cattiva gestione della pandemia che ci ha colpiti, la mancata attenzione alle richieste delle opposizioni e la necessità per il nostro Governo di varare provvedimenti, come abolizione di tasse, e di altri da loro ritenuti necessari.
Innanzitutto, quasi a sfregio dei sacrifici cui siamo stati costretti restando a casa, e in dispregio delle raccomandazioni per le cautele da adottare in questo momento, questi signori, queste compagini di opposizione al Governo in gran parte si sono fatti beffa delle distanze di sicurezza e molte persone erano prive di mascherina. E questo è già significativo per capire tante cose. Ma quello che fa più male, anzi malissimo, è quanto sottolineato ieri sera nel TG della La7 dal Direttore Mentana e cioè la frase pronunciata da un non identificata compagine di protesta, non si è capito bene da parte di quale movimento di piazza, contrastante il Governo, vale a dire: “la Mafia ha ucciso il fratello sbagliato”, chiara allusione al nostro Presidente della Repubblica che ha perduto il fratello per mano della Mafia. Una dichiarazione del genere è inqualificabile. Non è forse vilipendio alle Istituzioni in quanto il destinatario è il nostro rappresentante di Stato?
Per la verità, già in passato, traverso esponenti della politica del tempo, e non voglio ricordare i loro nomi, sono stati commessi vilipendi, rimasti impuniti.
Su questa manifestazione del 02 giugno, dunque, che avrebbe dovuto rappresentare, proprio partendo da Codogno, il suggello di una ritrovata unitarietà nazionale, di una volontà di ripresa democratica di tutte le forze presenti nel Paese, per il recupero di tutti i nostri valori economici, sociali, di immagine, etc, interrotti da questa maledetta parentesi epidemica, è comparso invece lo spettro di tutti i morti delle varie stragi d’Italia sulle quali non è stata fatta mai sufficientemente luce.

avv. Augusto Maresca

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