La Divina Costiera sfondo della settima arte: tutti i film girati in Costa d’Amalfi

Febronia Amato, come la Santa di Patti (Sicilia) il cui corpo fu rinvenuto sulla spiaggia di Maiori dove la devozione proseguì con il nome di Trofimena, dal 1996 è guida turistica professionale. Conosce la Campania come le sue tasche, ma la Costiera è quella che le suggerisce nuovi impulsi, che ci racconta Silvia De Cesare per Il Mattino in edicola oggi.

Pronta a rialzarsi, ha aperto i cassetti della fantasia, intrecciato passioni e disegnato nuovi tour. Ha immaginato la Costa Diva in fotogrammi e ha messo in piedi un nuovo percorso: una giornata intera a scoprire i luoghi dove sono stati girati i film più belli di sempre. «Tutti i paesi potrebbero essere incamerati nel tour racconta ci sono luoghi molto noti ma anche spiagge, chiese, palazzi sconosciuti. E se Villa Guariglia a Vietri rimarrà per tutti Villa Isabella della serie tv «Capri», più recentemente a Cetara sono state girate le scene di Diavoli, la serie Sky, ma anche «L’uomo, la bestia e la virtù», film del 1953 con Totò. L’elenco è infinito: Minori due serie di Gomorra, Amalfi ospitò le riprese, nel 1948, de «La macchina ammazzacattivi» di Rossellini, ma anche de «Le seduttrici» con da Scarlett Johansson e Helen Hunt. A Maiori il set di «Bheeshma» l’ultimo film di Bollywood. Ravello racconta la storia della Principessa Sissi, il Belvedere della Principessa Piemonte consacra Gina Lollobrigida al cinema internazionale con «Il corno d’Africa». E sempre a Ravello furono girate alcune scene (andate perdute) di Mr e Msr Smith. Wonder Woman si è fermata a Villa Cimbrone, il fiordo di Furore ha sorriso con Siani in «Si accettano miracoli» ma ha anche accolto «La Sonnambula» del 1952 e segnato la fine dell’amore tra Anna Magnani e Rossellini con le riprese de «Il Miracolo». Le immagini di «Leoni al sole» con Franca Valeri sono di Positano, idem per quelle di «Sotto il sole della Toscana» e «Amore a prima vista» o «Goodbye Mr Chips». Ad Atrani è stato girato Megami no hôshû che in Giappone ha avuto un successo strepitoso. E poi c’è l’altro percorso, il soundtrekking. Passeggiate tra i dedali meno battuti dai turisti. «Oggi come allora produrre limoni è un’impresa eroica dice e per me, nata e cresciuta a Maiori, è un onore raccontarlo. C’è gente che abita a cinquecento gradini dal mare e per portare i pesi si fa ancora aiutare dall’asino. Mentre un flauto ci accompagnerà, un cantante intonerà le canzoni delle «formichelle», donne che fino a 70 anni fa portavano sulla loro testa ceste di 35 chili di limoni. Una dietro l’altra come le formiche, per darsi coraggio cantavano, a volte strofe strazianti». Un limoneto sul mare sarà la pausa che allora quelle donne non si potevano concedere: uno sguardo al mare e la voglia di ricominciare.

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