Furore, lavori al costone roccioso: comune condannato dal Tar

Svolta nello scontro in Tribunale sull’ordinanza di messa in sicurezza del costone roccioso in Costiera amalfitana per caduta massi.

Costiera amalfitana. I giudici del Tar Campania, sezione Salerno, hanno accolto il ricorso contro il provvedimento assunto dal Comune di Furore, come scrive La Città di Salerno. Con esso era stato disposto l’obbligo immediato di ispezione, messa in sicurezza e di esecuzione interventi per prevenire pericoli per la pubblica e privata incolumità sul costone roccioso sulla Provinciale, a carico dei presunti proprietari dell’area. Nell’istanza veniva evidenziata «l’impossibilità di eseguire l’ordinanza sindacale oggetto dell’impugnativa giacché il ricorrente non è proprietario dell’area e, in ogni caso, non ne ha la disponibilità giuridica e materiale». L’ordinanza risale al 29 ottobre dello scorso anno, quando il primo cittadino di Furore aveva imposto l’ispezione e la messa in sicurezza dell’area. I ricorrenti hanno sostenuto di non essere proprietari della particella, trasferita alla Provincia di Salerno. La ricostruzione dell’iter ha convinto i giudici del Tar della fondatezza del ricorso, che è stato accolto, con la condanna del Comune di Furore al pagamento delle spese processuali.

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