FINCANTIERI COSTRIURA’ LO STADIO DI BOLOGNA

Dopo il ponte di Genova, con i tanti impegni navali sia in Italia che con Marinette in America, la Fincantieri di Castellammare di Stabia, parteciperà alla  costruzione lo stadio di Bologna. O meglio una grande operazione di restayling  progettata da Gino Zavanella, con la copertura delle tribune e il mantenimento dei segni precedenti, come la torre e la vittoria alata.

Generico maggio 2020
Generico maggio 2020

Bologna Stadio ha sottoscritto un accordo di partnership con Fincantieri Infrastructure, controllata del Gruppo Fincantieri, per la progettazione e la realizzazione dei lavori di riqualificazione e ammodernamento dello stadio “Renato Dall’Ara”.

In un momento in cui anche il calcio, come altri comparti del Paese, necessita di investimenti e strategie per ripartire, questa collaborazione rappresenta un’importante iniziativa per consegnare al club e alla città un’infrastruttura moderna e funzionale alle attuali esigenze del pubblico e dei partner commerciali.

L’operazione che si va delineando, vede coinvolti il Bologna Fc 1909, il Comune di Bologna e Fincantieri Infrastructure, e avrà una serie di ricadute positive sull’economia del territorio bolognese.

dal sole 24 ore 

Novantadue anni dopo la sua inaugurazione e a tre decenni dagli interventi di ristrutturazione e ammodernamento per Italia ’90, il vecchio stadio Dall’Ara di Bologna è pronto per una profonda opera di restyling che lo proietterà nel futuro. Un intervento di riqualificazione nel rispetto dei vincoli storici e architettonici di una struttura «il cui legame con il territorio e la storia del club che ospita è unica nel panorama del calcio italiano», come dice l’amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci. Costi previsti superiori agli 80 milioni di euro. Si tratta del «primo esempio di investimento condiviso tra il privato e il pubblico – continua Fenucci – considerato che il Bologna coprirà gli investimenti necessari per circa due terzi e il Comune metterà una trentina di milioni di euro. All’estero sono state realizzate 46 ristrutturazioni con questa formula che per l’Italia è innovativa», spiega Fenucci; la quantificazione dei rispettivi impegni economici avverrà solo dopo la manifestazione di interesse e l’avvio dell’iter burocratico.

Da qualche mese il Bologna sta lavorando per sviluppare il progetto architettonico e strutturale della riqualificazione che nelle intenzioni porterà il nuovo Dall’Ara a una capienza da circa 30mila posti con raddoppio delle aree hospitality (da 1.000 a 2.000 posti), avvicinamento dei tifosi al campo da gioco e creazione di aree lounge interne con possibilità di ospitare eventi. L’impianto sarà coperto. A differenza di altri progetti che stanno nascendo in giro per l’Italia, trattandosi della riqualificazione dell’impianto esistente non sono previste volumetrie aggiuntive esterne. Intorno al Dall’Ara verrà sistemato l’antistadio (costo stimato in circa 5 milioni di euro) con la volontà di far nascere un parco sportivo dedicato alle società bolognesi che svolgono le loro attività, con un campo aggiuntivo per le partite della Primavera e della squadra femminile del Bologna.

Gino Zavanella è un architetto con un’esperienza pluridecennale nella progettazione di strutture per lo sport e non solo, con la volontà di creare impianti unici e sostenibili. Ha progettato e condotto i lavori dello Juventus Stadium (ora Allianz) e adesso al lavoro per il restyling del Dall’Ara a Bologna. Ecco l’intervista dell’architetto rilasciata ai colleghi di Tutto Mercato Web:

Gli stadi italiani?

“Nella maggior parte sono vecchi di trent’anni o del periodo fascista. E’ ora di metterci mano. Ci sono tempi lunghi legati anche alla burocrazia ma dobbiamo decidere se in Italia gli stadi vogliamo farli, tenendo anche conto che le situazioni cambiano: le proprietà ad esempio passano, le classifiche cambiano e c’è un mutamento continuo. Il calcio è visto peraltro dai presidenti non come un’industria ma ancora come un hobby in alcuni casi e la prima squadra è quasi la sola cosa più importante.”

L’Allianz Stadium?

“La Juve ne ha tratto vantaggi perchè adesso è casa loro: prima c’erano una media di 20mila spettatori, oggi con l’Allianz è sempre pieno. Lo stadio insomma incide sull’afflusso della gente. Lo stadio non deve esser visto solo come il luogo dove avviene lo spettacolo ma come un agorà da utilizzare sette giorni su sette. E per ogni città deve essere studiato uno stadio ad hoc.”

Firenze?

“Il Franchi è uno dei più importanti stadi d’Italia e d’Europa, con pregi e difetti: vale la pena studiare la possibilità di riutilizzarlo e se poi il riutilizzo e l’ammodernamento non sarà possibile allora sarà opportuno pensare ad uno stadio nuovo. Ma prima di tutto è giusto valutare un riutilizzo del Franchi.”

Il progetto dall’Ara?

“E’ stato un progetto lungo ed elaborato. Ci si sono simboli importanti da mantenere come ad esempio la Torre ma anche la statua della vittoria alata. Deve comunque essere uno stadio proiettato negli anni Duemila. Avvicineremo le tribune al campo e forniremo quei servizi per allungare la permanenza degli spettatori nel match day ma con la possibilità che lo stadio stesso possa essere utilizzato durante la settimana con varie attività. Il Bologna con i suoi dirigenti mi hanno appoggiato in tutto. Per il restyling devono servire dai 15 ai 18 mesi e quindi il Bologna dovrebbe giocare un campionato in un altro stadio. Se i permessi arriveranno prima della fine di questo campionato potremo iniziare i lavori a giugno 2020″. 

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Il modello finanziario studiato per l’investimento da parte del club prevede una quota in equity “significativa” e una parte in debito che coprirà circa la metà della cifra con il Credito Sportivo come arranger e coordinatore dell’opera di finanziamento: «Una struttura che riteniamo equilibrata e sostenibile», commenta Fenucci. La proprietà dello stadio resterà pubblica in capo al Comune di Bologna che concederà una lunga concessione attraverso la formula della cessione del diritto di superficie a garanzia dell’investimento. Il club sta ultimando la fase degli incontri con le società costruttrici che hanno manifestato interesse alla partnership industriale e sta definendo il budget finale del progetto anche avvalendosi dello studio in formato Bim che consente di calcolare i costi con estrema precisione.

Un passaggio fondamentale perché, in caso di scostamenti significativi tali da pregiudicarne la sostenibilità economico-finanziaria, il progetto del Dall’Ara potrà essere rivisto e abbandonato per privilegiare l’idea della costruzione di uno stadio nuovo in area meno centrale e partendo da zero. In caso di via libera, invece, il piano è arrivare al Comune direttamente con un progetto finale entro la fine del 2019 così da poter immaginare una partenza dei lavori nel 2021 e la consegna per la stagione 2022-2023. Sono in corso valutazioni sull’opportunità di presentare la manifestazione di interesse al Comune e integrare successivamente il veicolo presentatore con la società costruttrice scelta in modo da accorciare i tempi. Durante i lavori il Bologna dovrà trasferirsi altrove (allo studio soluzioni in altre strutture della regione) e la richiesta del club è che l’intervento non si prolunghi oltre i 15 mesi, sacrificando in questo modo una sola stagione sportiva.

«Trattandosi di riqualificazione di impianto esistente e non di costruzione di un nuovo stadio, siamo consapevoli che le potenzialità economiche a opera completata saranno inferiori», ha spiegato Fenucci. Il Bologna oggi fattura 5,7 milioni di euro alla voce ricavi da stadio al netto delle hospitality che valgono circa 4 milioni lordi e sono costantemente sold out con lista d’attesa. «Noi vogliamo che il Bologna continui a mantenere un forte valore attrattivo verso le aziende del territorio che oggi ci scelgono per acquistare spazi all’interno dello stadio», è il piano del club. Il raddoppio di queste aree porterà l’aumento maggiore insieme ai circa 15.000 metri quadri dedicati al food and beverage e all’intrattenimento nel match day: museo del club, palestra e sport bar all’americana. La stima è che ogni spettatore presente al Dall’Ara consente un introito aggiuntivo di circa 3 euro contro la media europea che è superiore ai 10 euro e che rappresenta l’obiettivo della società per lo stadio riqualificato. La sfida sarà creare aree competitive con il tessuto cittadino che già offre numerose opportunità all’esterno, trovandosi l’impianto nel centro della città. Non sono previste politiche aggressive di aumento dei prezzi per abbonati e tifosi occasionali.

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