Eboli, apre la terza spiaggia libera sull’arenile protetto da Legambiente

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Eboli, apre la terza spiaggia libera sull’arenile protetto da Legambiente. Una terza spiaggia sarà fruibile dai cittadini ebolitani da domani. Con l’ordinanza n°190 del 23 giugno, il comune ha confermato ufficialmente la possibilità di accedere al tratto di litorale che da oltre 10 anni è sotto la gestione dell’associazione Legambiente Silaris Eboli. La decisione ha suscitato grande sorpresa tra i cittadini, soprattutto tra quanti, negli scorsi giorni, avevano portato avanti e protocollato la raccolta firme per l’apertura di tutte le spiagge libere, richiesta a cui ancora oggi non c’è stata risposta. Ma, intanto, dopo l’apertura delle due spiagge su prenotazione e fino ad esaurimento posti, in via Giannattasio e via Carabelli, sarà possibile accedere ad una terza spiaggia in via Tesei. Come fanno sapere i volontari di Legambiente, non bisogna confonderla con una spiaggia qualunque, dato che si tratta di una fascia pinetata che conserva la flora tipica della macchia mediterranea e protegge l’arenile. «Il nostro circolo gestisce, cura e promuove, l’area protetta dunale di Campolongo da più di 10 anni. Un progetto di salvaguardia di un luogo scrigno di biodiversità, su un territorio da anni aggredito dall’azione priva di scrupoli dell’uomo spiegano i volontari di Legambiente Silaris Eboli – Un lavoro di tanti volontari ebolitani, italiani ed internazionali custodi di un bene a costo zero. Questa è l’area protetta di Legambiente, non una spiaggia libera come tutte le altre, non un lido con la rotonda e la musica, ma un posto speciale di cui tutte e tutti possiamo essere ospiti». A chiarire le modalità d’uso e di accesso è Caterina Manzione, presidente di Legambiente Silaris Eboli. «Si potrà accedere a piedi come negli scorsi anni e oltre alle regole di rispetto per l’ambiente, sarà chiesto ai fruitori di rispettare le norme sul distanziamento fisico – annuncia – cerchiamo di lavorare sui comportamenti individuali, appellandoci al buon senso e alla responsabilità dei cittadini».

Fonte Il Mattino

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