Controlli finanza a Salerno e Amalfi, il generale Petrucelli: “Indagini sui buoni spesa”

«L’impegno della guardia di finanza in questo particolare momento continua per garantire gli imprenditori contro gli usurai e controllare che le attività in difficoltà non diventino preda di gruppi criminali che hanno necessità di investire denaro liquido illecitamente guadagnato». Ecco le parole del comandante provinciale Danilo Petrucelli riportate da Petronilla Carillo per Il Mattino in edicola oggi.

Già nel corso dell’ultimo anno sono state sviluppate 281 indagini di polizia giudiziaria in materia di riciclaggio, da cui è scaturita la denuncia all’autorità giudiziaria di 60 persone, dei quali 6 arrestati. La dimensione della ricchezza ripulita è stata rilevata intorno ai 15 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per oltre 15,5 milioni di euro. Il 246esimo anniversario del Corpo è stato celebrato in forma ristrettissima, presente soltanto il prefetto di Salerno, Francesco Russo, e i comandanti dei diversi reparti. Ma la parata all’interno dell’atrio della caserma Giudice di via Duomo, è stata l’occasione per fare il bilancio dell’attività dell’ultimo anno e anche di questo particolare periodo. «Stiamo lavorando sui buoni spesa – prosegue il generale – abbiamo avuto mandato di effettuare delle verifiche in venti Comuni, tra questi Salerno ed Amalfi e qualche incongruenza sta venendo fuori».

La lotta all’evasione fiscale nell’ultimo anno si è concretizzata in 668 interventi, con il recupero a tassazione di circa 500 milioni di euro, nonché di 353 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di denunciare 313 soggetti – di cui 15 in stato di arresto – per reati fiscali. Rilevate imposte evase per circa 311 milioni di euro, mentre sono 122 gli evasori totali, per complessivi 70 milioni di Iva. Verbalizzati 240 datori di lavoro per aver impiegato 558 lavoratori in nero o irregolari. Mentre il valore dei beni sequestrati è di oltre 35 milioni di euro. Scoperti anche 36 casi di società cartiere o fantasma utilizzate per evadere l’Iva, anche mediante indebite compensazioni. Le mancate emissioni di scontrini o ricevute fiscali hanno avuto un’incidenza di circa il 33%, su un totale di oltre 3.500 controlli eseguiti.

Le frodi al bilancio nazionale e comunitario sono state di oltre 5 milioni di euro, 21 le persone denunciate. I controlli in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari sono stati 311, con un tasso di irregolarità che supera il 64%. In tale contesto, con l’introduzione del reddito di cittadinanza, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo a tutela di coloro che hanno l’effettiva necessità di usufruire del sussidio: denunciate 16 persone. Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i reparti hanno portato a termine, in totale, 32 interventi, segnalando all’autorità giudiziaria 7 persone. Le frodi scoperte ammontano a quasi 2 milioni di euro. Le irregolarità più consistenti hanno interessato le prestazioni assistenziali (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre), con circa 150.000 euro di indebite percezioni.

Sono 255 i soggetti controllati (171 persone e 84 società), 59 gli accertamenti patrimoniali. Sono state avanzate proposte di sequestro di beni e disponibilità finanziarie per circa 92 milioni di euro, con provvedimenti cautelari eseguiti per oltre 4,5 milioni di euro. Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione, ai sensi del Codice Antimafia, di confische in via definitiva di beni per oltre 450.000 di euro, conseguenti allo svolgimento di 50 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da pericolosità economico-finanziaria.

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