Cava de’ Tirreni. Via San Benedetto meta di giovani coppie in cerca di intimità. La protesta di un cavese e la risposta del giornalista Livio Trapanese

Cava de’ Tirreni. Riportiamo il post del giornalista cavese Livio Trapanese pubblicato sulla sua pagina Facebook.

Via San Benedetto o Via dell’Amore Clandestino?

Ieri, Lunedì 8 Giugno 2020, il giovanissimo, carissimo e stimatissimo amico cavajuolo come me, G.P., ha inviato sulla mia casella di posta elettronica, la seguente lettera: “Carissimo Livio, Buondì! Vorrei sottoporre alla tua attenzione una decennale irrisolta problematica che permane lungo la strada che conduce alla “Pietra Santa”, detta Via Dell’Amore. Purtroppo di amore non si tratta, specialmente per la natura e per il prossimo. Questa strada viene utilizzata, ormai da decenni, come località per parcheggiare le auto e fare sesso in macchina, con tanto di tendine e giornali ai finestrini. La conseguenza è il reiterato abbandono a terra di fazzolettini e profilattici, assorbenti femminili e tant’altro ancora. È da qualche settimana che salgo alla Badia di mattina e di sera, per svolgere attività motoria insieme alla famiglia e mi rendo conto dello spettacolo osceno che devono subire le mie bambine. Tra l’altro, questa via potrebbe essere utilizzata a senso unico a salire e l’altra, ovvero quella provinciale, a senso unico a scendere. Vorrei vedere se riuscissero a parcheggiare e fare i loro sporchi comodi. Entrambe le strade sarebbero anche più sicure, stante la presenza di tante persone che la percorrono, rischiando la vita ad ogni curva. Rimango a tua disposizione per imbastire un’eventuale servizio giornalistico e/o una interrogazione consiliare, grazie”.

Ho risposto al giovane G.P.: “Carissimo, la strada che tu indichi, il 4 Settembre 1092 venne percorsa da Papa Urbano II, accompagnato da 19 Cardinali, dal Principe di Salerno e dal seguito, e proprio dov’è la chiesetta che accoglie la “Pietra Santa” scese da cavallo per percorrere, a piedi, il restante tratto di strada che conduceva all’Abbazia, che non era come la vediamo ora, abbracciando l’Abate Pietro, nipote del fondatore Alferio, entrambi Santi, come pure San Leone e San Costabile. Mentre il giorno 5 seguente Papa Urbano II consacrò la Chiesa Abbaziale, l’Abate Langerio di Reggio Calabria consacrò la Chiesa di Santa Maria la Terra al Corpo di Cava, che diverrà la prima Cattedrale dopo il 1517. E’ un’atavica “porcheria”, caro G.P., e non comprendo qual’è la ragione per la quale mai nessuna Amministrazione ha voluto porre attenzione, facendola sistemare come si conviene, illuminandola e renderla percorribile in salita, a senso unico, come anche tu suggerisci, per i soli automotoveicoli diretti al Corpo di Cava, destinando la Strada Statale 19-bis (la provinciale sottostante) al senso unico di marcia a scendere. L’allora Sindaco Alfredo Messina, se la memoria non m’inganna, proprio nel periodo quando ignoti malfattori assalivano le coppiette in auto, soprattutto nel centro Italia, ponendo in essere gravi reati, taluni rimasti impuniti, ipotizzò di realizzare un’area, illuminata e video-sorvegliata, ove i giovani innamorati (e non) avrebbero potuto appartarsi in piena sicurezza e riservatezza; non l’avesse mai fatto, venne letteralmente “linciato” dai perbenisti e finti ipocriti. Nulla venne fatto! Carissimo G.P., non ci resta che piangere, scusa volevo scrivere: non ci resta che sperare!!!”.

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