Cava de’ Tirreni, 100 kg di vernice abbandonati: allarme in discarica

Venti fusti di vernici: in tutto circa 100 chilogrammi, abbandonati in via San Giovanni Bosco, a Cava de’ Tirreni nei pressi del campo sportivo. E ancora materiale edile e rifiuti pericolosi, rinvenuti dagli operatori della Metellia. Ecco tutta la vicenda riportata da Simona Chiariello su Il Mattino in edicola oggi.Torna, ad appena una settimana dall’ultimo blitz, l’allarme inquinamento per l’abbandono di rifiuti pericolosi. Nei giorni scorsi le squadre della Metellia hanno ritrovato in via San Giovanni Bosco ben venti fusti di vernici insieme a materiali edili, abbandonati in strada. La settimana scorsa nel corso di un’ispezione nella frazione di Sant’Arcangelo sono state ritrovate due lastre di amianto da 40 chilogrammi ciascuna, fogli di guaina di asfalto e ancora rifiuti ingombranti con ogni probabilità materiali smaltiti, da ditte di costruzioni. Da tempo i residenti della zona , così come gli abitanti di San Pietro, indicato le frazione come aree rosse per il fenomeno dell’abbandono di rifiuti pericolosi ed ingombranti. E così in queste settimane gli operatori ecologici hanno eseguito un blitz che ha portato alla scoperta della discarica a cielo aperto a Sant’Arcangelo. Una triste conferma che fa alzare il livello di guardia, visti i rischi di inquinamento e le conseguenze sulla salute dei cittadini.

Nel corso dell’ispezione gli operatori hanno rinvenuto due lastre di amianto del peso di 40 chilogrammi ciascuna, fogli di guaina di asfalto di 50 chilogrammi ed altro materiale edile. Sulla base degli accertamenti eseguiti non si tratterebbe di rifiuti di utenze domestiche. I responsabili vanno, infatti, ricercati con ogni probabilità tra ditte ed aziende anche non cittadine che usano la frazione come discarica per abbandonare i loro rifiuti pericolosi. Stesso copione in via San Giovanni Bosco dove sono stati scoperti 20 fusti di vernici. A quanto pare gli autori approfitterebbero della zona isolata per scaricare i rifiuti e poi scappare. «Sono ditte, aziende che scaricano i materiali che devono smaltire – dicono i residenti -. Non sono certi gli abitanti».

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