Campania “Maglia Nera” per Mare Monstrum Legambiente: 13 reati al giorno

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Campania “Maglia Nera” per Mare Monstrum Legambiente: 13 reati al giorno. Tonnellate di cemento, acque inquinate da una cattiva (o assente) depurazione e una media di 13 reati al giorno. Il mare della Campania è il peggiore d’Italia secondo il dossier “Mare Monstrum 2020” di Legambiente.

Nonostante la “pausa” durante il lockdown, con la natura che parzialmente ha ripreso a “respirare”, le pagine appena pubblicate sul sito dell’associazione nazionale, descrivono una fotografia impietosa delle nostre acque, avvelenate da scarichi illegali e da cosiddetti “predoni del mare” (tra pescatori di frodo e diportisti senza regole). I numeri provengono da rilievi e statistiche effettuate confrontando i dati del 2019, quindi prima dell’emergenza Covid-19, forniti dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto. La classifica nazionale per numero assoluto di reati contestati, vede in vetta la Campania, che cede il passo solo nella pesca abusiva, dov’è seconda dietro la Sicilia.

Nella nostra regione sono 4.697 i reati contestati nel 2019, il 19,9 per cento del totale nazionale, con un incremento del 35 rispetto al 2018. I predoni del mare viaggiano alla media di 13 reati al giorno, uno ogni due ore, ben 10 infrazioni per chilometro di costa (4.305 persone denunciate e arrestate e 1.571 sequestri).

Continua a salire, inoltre, aggressione cementizia sulle riviere: il 17,1 per cento di questo tipo di reato, su scala nazionale, avviene qui, con un record di infrazioni: 1.715. Sono aumentate del 20 per cento rispetto allo scorso anno (1.300 persone denunciate e arrestate, più 395 sequestri effettuati).  Oltre alle villette abusive si aggiungono centinaia di chioschetti, parcheggi, piscine, in barba alle regole, alla proprietà pubblica e alla salvaguardia dell’ambiente. “Questo dossier – commenta Francesca Ferro, direttore Legambiente Campania- ci restituisce uno spaccato di illegalità, purtroppo, ancora troppo rilevante, indice del fatto che contro i “nemici del mare” è necessario alzare il livello, non solo della repressione dei reati, ma anche della vigilanza preventiva”.

La Campania guida la classifica pure per le infrazioni legate al mare inquinato, in particolare gli scarichi e la mala depurazione. Basta ricordare le recenti indagini sul fiume Sarno e sui canali della Baia Domizia, invasi da scarichi illegali. Sono 1937 le infrazioni accertate (più 22 per cento) pari al 24,8 per cento del totale nazionale, con 2004 persone denunciate e arrestate (e 1084 sequestri). Il resto del Paese non è messo meglio: secondo i dati Istat, sono poco più del 44 per cento i Comuni dotati di un impianto di depurazione adeguato agli standard voluti dall’Unione europea. In Campania le città senza depurazione sono 55 (3,9 per cento della popolazione).

“Le Forze dell’ordine e le Capitanerie di porto – prosegue Ferro – devono essere messi nelle condizioni di agire in modo più capillare e incisivo, aumentando i controlli e migliorando gli strumenti a loro disposizione per garantire la legalità in un territorio così vasto. Un territorio che in larga parte sfugge al controllo sociale e che ha bisogno di un’attenzione speciale da parte delle istituzioni”.
Il dossier di Legambiente evidenzia anche il fronte della pesca di frodo, che produce effetti nefasti non solo sull’ecosistema e la biodiversità, ma anche sulla salute dei consumatori e sull’economia del Paese: la Campania, è seconda, dopo la Sicilia, con 697 infrazioni e 653 persone denunciate e arrestate e 91 sequestri.

“Per questo, siamo pronti a ripartire con “Goletta Verde” e “Goletta dei laghi”  – conclude Ferro – In campo, nel 2020, una straordinaria operazione di citizen-science, con centinaia di volontari impegnati direttamente nei campionamenti delle acque e nel censimento dei rifiuti lungo le coste”.

“Goletta Verde” farà tappa in Campania dal 5 al 10 Agosto mentre la “Goletta dei Laghi” sarà nella nostra regione dal 27 luglio all’1 agosto per tornare sulle microplastiche nelle acque interne, monitorando i laghi Patria e Matese.

Fonte La Repubblica

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