Campania, dietro front De Luca: via libera agli sbarchi per Capri, Ischia e Procida

La nuova ordinanza della Regione revoca l'obbligo di imbarcarsi solo su traghetti di linea: solo controlli a campione per i viaggiatori e non più necessaria la prenotazione online

 

A sette giorni esatti dalla guerra delle ordinanze per la gestione della movida con il sindaco Luigi de Magistris – con il Tar che gli ha dato ragione – il governatore Vincenzo De Luca cambia idea e allunga gli orari della movida fino alle 2 nel fine settimana e apre quasi tutto quello che si poteva aprire e con poche limitazioni: dalle piscine condominiali alle ludoteche e in prospettiva ha dato mandato all’Unità di crisi di individuare un protocollo di sicurezza per riaprire anche le sale gioco. Ecco cosa scrive Luigi Roano per il quotidiano Il Mattino.

Si tratta dell’ordinanza 55 in poco più di 100 giorni di crisi Covid, una media di una ogni 48 ore, in vigore da ieri sera e fino al 31 luglio. Cosa è cambiato in una settimana? In numero dei positivi si è ridotto. Tuttavia, la sensazione che al netto dello sfizio che il governatore si è voluto prendere nel vincere la battaglia con de Magistris, il cambio di passo sugli orari della movida sia frutto di mediazioni e pressioni non è campata in aria. Non poteva restare sospesa come una qualsiasi raccomandazione la mediazione offerta dalla Prefettura sulla materia per scongiurare il ricorso al Tar nel concitato weekend della scorsa settimana. E non si poteva non aprire alle pressioni degli esercenti che con gli orari ridotti anche nella fase 2 hanno molte difficoltà a ripartire: il centro storico di Napoli senza i localini è sostanzialmente desertificato.

LE MISURE

L’ordinanza numero 55 firmata dal governatore nella serata di ieri va incontro alle richieste di molte categorie ed è frutto delle decine di interlocuzioni che lo stesso De Luca e l’Unità di crisi hanno avuto da maggio in poi. C’è il via libera – fermo restando tutte le misure di sicurezza, dalla mascherina al distanziamento, alla sanificazione – per le guide turistiche e i rifugi montani. Per le aree gioco per bambini «e ludoteche e servizi per l’infanzia e l’adolescenza compresi campi estivi e oratori». Molte le buone notizie: riaprono i cinema all’aperto, semaforo verde anche per drive in e spettacoli all’aperto e da oggi sarà possibile l’attivazione di corsi di lingue, di laboratori di formazione «e altre attività formative o ricreative presso i circoli culturali e ricreativi, nel rispetto del protocollo». Insomma, riparte la vita di società ma come raccomanda De Luca in maniera martellante: «Ora dipende dal comportamento di ciascuno di noi l’evoluzione del virus, rispettiamo le regole del distanziamento senza fare eccessi». L’estate dopo la pioggia di ieri sta per arrivare e nell’ordinanza c’è lo sdoganamento delle piscine condominiali. Veniamo agli orari. «Fino al 30 giugno – si legge nell’ordinanza – l’orario di chiusura degli esercizi commerciali è fissato, limitatamente ai fine settimana ovvero da venerdì a domenica alle ore 02. Rimane il divieto di vendita di alcolici con asporto oltre le ore 22». L’ordinanza consente la ripartenza di tutto il mondo legato a ogni forma di spettacolo. «È fatta salva la possibilità di musica – anche dal vivo – negli esercizi di ristorazione» titolo di esempio e per chiarezza si citano bar, pub, ristoranti e affini, ma resta confermato il divieto di assembramenti e di balli, all’aperto o al chiuso. Riprende quota pure il wedding a decorrere però da lunedì e fino al 31 luglio «è consentita la ripresa delle feste di matrimonio e altre cerimonie e organizzazione di meeting e congressi». E sul turismo cambiano le regole degli imbarchi: decade l’obbligo di imbarcarsi unicamente con traghetti di linea e dalle sole stazioni di Napoli Porto di Massa e Pozzuoli e l’obbligo della prenotazione online almeno 24 ore prima della partenza»

IL CHIARIMENTO

Il governatore sulla vicenda dell’Asl Napoli 1 oggetto di una commissione di accesso del Viminale per verificare eventuali infiltrazioni della camorra, spiega. «L’Asl Napoli 1 sarà per noi una bandiera, un punto simbolico della trasparenza amministrativa in Italia». De Luca fa la cronistoria degli ultimi due lustri: «L’Asl Napoli 1 è stata commissariata per dieci anni come tutta la sanità campana. I commissari di governo per dieci anni non hanno visto e sentito niente, incredibile. All’ospedale San Giovanni Bosco ci andai e c’era un delinquente che si era appropriato di un’area e gestiva un parcheggio: lo abbiamo cacciato via noi, non il ministero. Poi abbiamo buttato fuori chi gestiva il bar senza un bando pubblico. Due anni fa quando era ministro dell’interno Salvini, avevo chiesto l’istituzione di un posto di polizia dentro l’ospedale San Giovanni Bosco. Pensate che qualcuno abbia mosso un dito? Silenzio, tutti latitanti».

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