Amalfi. Nel mirino il re del mare della Costiera amalfitana, si indaga sulle biglietterie
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Amalfi. Nel mirino il re del mare della Costiera amalfitana, si indaga sulle biglietterie . A tornare oggi sulla vicenda il quotidiano Metropolis e si parla della “vexata questio” delle biglietterie, a dire il vero argomento di cui si è parlato già molte volte in passato. L’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Giuseppe Cimmarotta ed Henry John Woodcock , come scrive il collega Tiziano Valle , ha agito in Campania e anche in diversi comuni della Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, fra le province di Salerno e Napoli
Fra gli interessati uomini delle forze dell’ordine marittimo fra cui Luigi Mauro (Amalfi), l’ex comandante della Capitaneria di porto di Amalfi Antonino Giannetto e Enrico Staiano (Vico Equense, Ufficio marittimo a Sorrento), in servizio e Oreste Pallotta e Antonino De Simone (Meta) in pensione e anche dirigenti del settore marittimo della Regione Campania fra cui Aniello Formisano (di Torre del Greco), Rosario Marciano (Battipaglia), Liberato lardino (Ercolano) e Lorella lasuozzo (residente ad Avellino).
Sono indagati gli imprenditori del trasporto da quello marittimo in Costiera amalfitana come Fabio Gentile, di Furore, di Alicost, e Marcello Gambardella, residente ad Amalfi, della TraVelMar, considerato amministratore di fatto della Air Naval Yacht di Torre Annunziata, Alfonso Ronca della cooperativa Tasso di Sorrento . Inoltre, il consulente Aniello Portoghese (residente e con studio a Torre Annunziata) e il suo socio Francesco Cimmino (di Castellammare di Stabia con studio a Torre Annunziata) considerati il trait d’union
Dalle concessioni demaniali al trasporto marittimo e i servizi turistici, l’Antimafia ha avviato le indagini acquisendo concessioni della Coast Lines srl, della società Cooperativa Sant’Andrea, della Alilauro Gru.So.N. della Alilauro Spa, della Libera Navigazione del Golfo spa i sospetti su autorizzazioni tra il 2009 e il 2015 e alcune proproghe che potrebbero essere illegittime , sono stati visti i computer di quattro funzionari tra cui la dirigente del settore alla Regione Campania.
Nel dettaglio, le indagini vertono su probabili accordi tra imprenditori e uffici al fine di ottenere la proroga delle concessioni demaniali tramite mazzette o affini. Dunque si pensa alle accuse di corruzione, traffico d’influenze, turbativa d’asta e falso ideologico.
per diritto di cronaca da queste inchieste appare un intreccio incredibile che comunque avrebbe danneggiato i piccoli . Tutto questo è ancora al vaglio della Procura ovviamente ricordiamo che vige sempre la presunzione di innocenza