Agerola, vicenda Castello Lauritano: i chiarimenti sull’iter giudiziario

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di chiarimento relativi ad un articolo pubblicato su Positanonews. Ecco la nota integrale:

In riferimento all’articolo pubblicato in data 07/05/2020 sul vostro giornale, dal titolo “Agerola. Il tecnico Giovanni Milano condannato per abuso d’ufficio, permessi negati al Castello Lauritano”, il sottoscritto Antonio Mascolo, in qualità di comproprietario del Castello Lauritano nonché di denunciante intende, con la presente, evidenziare, nell’interesse dei lettori e per amor di verità, le varie fasi del procedimento penale che sono state omesse nell’articolo in oggetto e che tuttavia rappresentano passaggio fondamentale per comprendere una vicenda certamente complessa.

In seguito alla denuncia presentata dal sottoscritto, il Pm dott. ssa Fiore Fabrizia nominava come CTU l’Arch. Avv. prof Alberto Coppola , docente universitario presso la facoltà di Archittettura di Napoli, il quale, all’esito di scrupolosi rilievi, perveniva alla conclusione di un continuo ostacolo perpetuato da parte del tecnico comunale Giovanni Milano nell’intervento di recupero e valorizzazione del Castello Lauritano. Del resto, è proprio il vigente P.R.G. che nella tavola P4.5, in riferimento al Castello Lauritano prevede: “Unità edilizie da recuperare mediante restauro scientifico e riuso per attività para-ricettive”. Ancora, nel programma di valorizzazione, redatto ai sensi della l.r. n. 26 del 18.01.2002, approvato con delibera di consiglio comunale n. 25 del 21.09.2003, è incluso tra gli immobili di particolare interesse storico ambientale per i quali si prevedono interventi “finalizzati al mantenimento dell’integrità materiale del bene e della conservazione e protezione dei suoi valori culturali”.

agerola castello lauritano

A ciò aggiungasi che il Castello Lauritano è uno dei cinque poli attrattori del comune di Agerola, e che i relativi interventi di valorizzazione riguardano il restauro e la riqualificazione mediante ristrutturazione e consolidamento finalizzati al mantenimento dell’integrità materiale del bene e della conservazione e protezione dei suoi valori culturali. Orbene, dopo la perizia del prof. Arch. Avv. Coppola, i difensori di Giovanni Milano richiedevano il rito abbreviato condizionato all’espletamento di una nuova perizia ad opera di un nuovo CTU. Il GIP dott. Antonio Fiorentino accoglieva il rito e nominava il dott. Michele Pappalardo, ingegnere forense. Ancora una volta, il CTU nominato, dopo aver effettuato un sopralluogo, analizzato le disposizioni del vigente P.R.G e operato un raffronto tra le foto storiche e i resti presenti in loco, concludeva nello stesso senso del prof. Arch.avv. Alberto Coppola.

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In particolare, riteneva illegittimo il mancato rilascio della concessione edilizia per il recupero del portico al pian terreno del Castello Lauritano, la cui preesistenza non solo è ben documentata nelle foto storiche ma è anche stata attestata dai Comitati Tecnico Scientifici del Ministero dei beni culturali, nonché dalla Soprintendenza di Napoli che si è espressa con parere favorevole all’intervento di ripristino e recupero dei volumi crollati al piano terra posto che “gli interventi richiesti tendono al recupero conservativo e al completamento architettonico del manufatto”. E’ pertanto in questo contesto che si inscrive la decisione del Gip dott. Antonio Fiorentino che condanna l’imputato Giovanni Milano a 12 mesi di reclusione, al pagamento delle spese di giustizia e al pagamento, in solido con il Comune, di una provvisionale di euro 30.000. Inoltre, vogliate segnalare che il mio avvocato, di cui alcuna menzione si fa nell’articolo in oggetto, è Liborio Di Nola a cui vanno il mio ringraziamento e perenne gratitudine per l’impegno profuso e la grande professionalità dimostrata.

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