Aeroporto Costa d’Amalfi, Cgil con Gesac e Regione: si attende il Consiglio di Stato

Cgil con Gesac e Regione. L'obiettivo: ribaltare il verdetto del Tar favorevole ai residenti «Investimenti fondamentali per il territorio in una fase di crisi

Ci sarà anche la Filt Cgil Campania, questa mattina, tra i banchi virtuali del Consiglio di Stato per chiedere, al fianco della Gesac e della Regione Campania, la sospensione dell’efficacia della sentenza del Tar di Salerno dello scorso 20 febbraio con cui i giudici del tribunale amministrativo salernitano hanno accolto il ricorso presentato da 13 cittadini contro il masterplan di sviluppo dell’aeroporto di Salerno. Ad annunciarlo, ieri, in sede di conferenza stampa il segretario regionale del sindacato del trasporto, Amedeo D’Alessio. «La Filt Cgil – dice D’Alessio – ha deciso di intervenire ad adiuvandum nel giudizio in sede di Consiglio di Stato al fianco della società che gestisce lo scalo e della Regione Campania, in quella che è una tappa importante per definire una volta per tutte lo sviluppo dell’aeroporto di Salerno. Il masterplan di fatto bloccato dalla sentenza del Tar di Salerno è un progetto importantissimo da difendere con i denti, e in relazione al quale il sindacato non arretrerà di un millimetro. Riteniamo – aggiunge – che tutte le osservazioni sollevate in sede di ricorso al Tar da parte del gruppo di cittadini non corrispondano al vero, perché il masterplan tanto discusso in realtà analizza con precisione e con analisi anche ambientale le fasi future dello sviluppo infrastrutturale dello scalo».I NODIUna delle questioni prese in esame dal ricorso originario del gruppo dei 13 cittadini della zona era stata, infatti, la scarsa attenzione sugli effetti dei lavori di infrastrutturazione dell’aeroporto di Salerno sull’ecosistema circostante. A rappresentare la Filt Cgil Campania durante l’udienza di oggi ci sarà il legale Emanuele Biondi, che si affiancherà agli avvocati della Gesac e della Regione Campania. «Stiamo parlando di una mole di investimenti che non possiamo assolutamente rischiare di perdere – continua D’Alessio – e che vanno dai 40 milioni di euro del vecchio Sblocca Italia ai fondi europei e regionali per le strade e per il raccordo con la linea della metropolitana leggera di Salerno, fino agli investimenti privati che riguarderanno il Costa d’Amalfi, per un totale di circa 400 milioni di euro che non si devono perdere. Anche perché questi fondi avranno un effetto moltiplicatore e ciclico importante per il territorio salernitano e per la sua economia, soprattutto in un momento storico complicato come questo. È un’occasione che non ci si può far scappare, ed ecco perché siamo fiduciosi che possa essere ribaltata la sentenza del Tar di Salerno, con cui, di fatto, ad oggi il progetto di sviluppo dello scalo salernitano resta ancora fermo. Prima della pronuncia del Tar – continua il segretario regionale Filt Cgil c’era stata l’aggiudicazione provvisoria della gara d’appalto per l’ampliamento della pista, e, sicuramente, in questo periodo, se non ci fosse stata aperta questa questione, si sarebbe andati già alla definitiva e all’avvio della progettazione». A discutere, ieri mattina, sul delicato momento che sta vivendo il settore aeroportuale in generale, e, nello specifico, il Costa d’Amalfi, anche il segretario provinciale Filt Cgil, Gerardo Arpino, il segretario regionale con delega al trasporto aereo Domenico Lombardi, e il rappresentante della Filt Cgil all’interno dell’aeroporto di Salerno, Gianluca Petrone. La battaglia giudiziaria in atto tra il gruppo di cittadini e i vertici della società che gestisce il sistema aeroportuale campano e la Regione va a collocarsi in un momento già delicato per il futuro dell’economia aeroportuale. Che è senza dubbio «uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi – specifica D’Alessio – Noi abbiamo un fermo delle attività, rispetto al quale abbiamo condiviso con Gesac la necessità di attuare tutte le iniziative finalizzate a mantenere i livelli occupazionali. Questo si è tradotto con il ritorno della cassa integrazione in deroga, che sta comportando disagi ai lavoratori, soprattutto per i ritardi di erogazione degli assegni».

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