A Sorrento cibo e jazz, connubio sempre vincente

C’è sempre stato uno stretto rapporto tra il cibo e il jazz. A Londra, ad esempio, il “Ronnie Scott” che è uno dei migliori jazz club del mondo, permette di consumare cibo mentre si assiste ad un concerto. La liaison tra jazz e cibo è iniziata trent’anni fa prima della nascita di geni del calibro di Mingus o Miles Davis; naturalmente a New Orleans. Protagonista assoluta della tavola dei jazzisti dell’epoca era la cucina creola fatta di trippe, frattaglie, cavoli e i famosi fagioli rossi con riso che sfamarono generazioni di pianisti, trombettisti e vocalist per non parlare di chi, nelle estenuanti tournée in pullman coast to coast, oltre a suonare era chiamato anche a cucinare come la povera Billie Holiday che si racconta preparasse da mangiare per tutta l’Orchestra di William “Count” Basie. A Sorrento in una calda serata di fine giugno ma soprattutto in una Fase 2 di convivenza con il coronavirus ancora tutta da rodare, che registra il turismo ciarliero e spensierato degli stranieri ancora tra i ricordi di un passato prossimo rimpianto da molti, incontro tre musicisti jazz dal talento sopraffino Cassandra Rapone (voice), Massimo Mercogliano (contrabbasso) e Andrea Qualiano (pianoforte). Il connubio jazz e cibo nella nostra città lo propone “l’Accènto”, ristorante elegante del centro di Sorrento che, fortunatamente per il nostro colesterolo, non declina tra gli intingoli preparati dallo chef pietanze creole, ma della sana cucina sorrentina a base di pesce fresco, frutti di mare, insalate, paste e calici di ottimo vino. La voce di Cassandra Rapone conquista e seduce, sorrentina italo tedesca, vissuta a Gerusalemme fonde amabilmente questo bagaglio multiculturale  con tecnica eccellente penso ad alcuni dei suoi maestri Francesco Nastro, Jon Gordon e Yssouf Ouedraogo. La voce di Cassandra trova perfetta sintonia con il  talento alle testiere di Andrea Qualiano, napoletano anche lui alunno di Francesco Nastro con esperienze a New York con pianisti come Bruce Barth e Marc Copland, ultimo ma non ultimo, come si suol dire, è Massimo Mercogliano al contrabbasso, musicista di grande spessore con alle spalle collaborazioni musicali con artisti del calibro di Pietro Condorelli, Salvatore Tranchini, Corrado Paonessa, Franco De Cresenzo, Michele Di Martino e Marco Zurzolo, solo per citarne alcuni. “Il jazz è la rivolta dell’emozione contro la repressione” diceva lo scrittore Joel Augustus Rogers e dopo mesi di quarantena, autocertificazioni per spostarsi e mascherine con un futuro che si presenta ancora incerto dal punto di vista economico solo il jazz ( e la musica in genere) poteva se non salvarci almeno restituirci il buonumore. Davanti a un piatto di mafaldine con zucchine tagliate alla julienne, ascolti Cassandra cantare Luiza di Jobim, Vem cá, Luiza/Me dá tua mão , e tu dai  (la mano)  i rebbi della tua forchetta alle zucchine, le catturi come la bella Luiza, Dá-me tua boca, lasci scivolare il tutto nella burrata, E a rosa louca vem me dar um beijo , pasta frasca, zucchine, burrata pugliese, sale, pepe nero e zenzero: E um raio de sol, “un raggio di sole di sapidi sapori investe il palato”. Jazz, Bossa Nova, Sorrento e la voce calda di una bella donna che volete di più? Jazz & Cibo a Sorrento, da provare.
Luigi De Rosa

P.s.: Ancora una volta ci uniamo alla protesta organizzata dai musicisti contro il Governo per un settore ingiustamente “ignorato” e ribadita ieri, 21 giugno, con il flash mob tenutosi in Piazza Duomo  a Milano. “Il mondo della musica non è stato invitato dal governo a pertecipare agli Stati generali per un confronto per la ripresa post Covid e questa è una beffa// lottiamo per i colleghi disoccupati” parole di Diodato e Manuel Agnelli, alcuni dei protagonisti dell’evento. (Il Corriere della Sera 22 giugno 2020)

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