Turismo, in Costiera amalfitana e Ischia offerte di acquisto agli albergatori. Il presidente Cna: “Subentra la criminalità”

Daniela De Crescenzo sul quotidiano Il Mattino, riporta le parole di da Giuseppe Oliviero, presidente Cna di Napoli, Caserta e Benevento e vice presidente nazionale dell’organizzazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori, riguardo la vicenda delle offerte predatorie che giungono agli imprenditori o albergatori della Costiera amalfitana per l’acquisto della propria attività.

Quali sono i settori a rischio?«Oggi soffrono tutti, ma chi si muove nel ramo del turismo ha maggiori difficoltà, perché la ripresa sarà più difficile e richiederà maggiori investimenti. Noi abbiamo fatto un’indagine a cui hanno partecipato 14 mila imprenditori. I risultati sono allarmanti. Il 48 per cento delle imprese turistiche ha fatto richiesta o intende fare richiesta per ottenere finanziamento dei 25 mila euro garantiti dallo Stato con il decreto di aprile. Il 12 per cento spera nel finanziamento fino agli 80 mila euro. In totale il destino del 60 per cento delle aziende turistiche è legato alla concessione di finanziamenti».Le pratiche stanno andando avanti?«Non sembra proprio. Le banche, nonostante le garanzie offerte tramite la Cassa Depositi e prestiti e il Medio Credito centrale, tardano a concedere i prestiti o addirittura respingono le domande».

E quindi subentra la criminalità…«Alla nostra organizzazione arrivano segnalazioni allarmanti. Ad alcuni albergatori di Ischia, della Costiera Amalfitana e di tutte le località più in vista, sono state presentate offerte di acquisizione delle attività. Ci sono mediatori che informano: C’è qualcuno pronto a investire nella tua impresa. L’acquirente reale resta coperto, ma la nostra preoccupazione è che dietro questi movimenti possa nascondersi la criminalità organizzata che oggi è l’unica ad avere liquidità».

Perché la camorra si offre di rilevare le aziende?«In realtà quello che la criminalità vuole sono delle lavanderie di denaro sporco. Cercano di rilevare aziende pulite per poi riciclare il denaro ricavato da attività illecite». Come?«Se un’azienda batte scontrini o incassa fatture, anche fittizie, si trova con denaro formalmente incassato in maniera pulita. E questi soldi possono poi essere spesi o investiti lecitamente».Come si muovono gli acquirenti dei clan?«In molti modi. C’è chi viene avvicinato da un conoscente, ma anche chi riceve offerte dall’estero. Oggi anche in alcuni fondi di investimento ci sono risorse che provengono da affari illeciti. E questi si muovono in maniera completamente autonoma. C’è pure chi attraverso professionisti compromessi con la criminalità compra denaro pulito a prezzo d’occasione attraversi un giro di fatture false. Bisogna stare molto attenti».

Quante aziende resteranno chiuse?«Dirlo oggi è impossibile. Molti imprenditori ci dicono di non avere la possibilità di riaprire, ma in questi giorni molti si stanno muovendo, a cominciare dai criminali. Il settore turistico, poi, è particolarmente fragile perché risente dell’improvvisazione e dell’utilizzo del lavoro nero. Oggi sono tanti i lavoratori senza alcuna garanzia. Per questo abbiamo proposto una cabina di regia per monitorare le misure messe in campo e vigilare sulle infiltrazioni delle organizzazioni criminali: è del tutto evidente che le compravendite di oggi sarebbe un’ulteriore zavorra alla ripartenza di un’economia sana. La concorrenza dei criminali rischia di dare un altro colpo alle aziende sane».

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