Ristocoin. Paghi oggi, mangi domani: l’idea di due ristoratori di Amalfi per sopravvivere alla crisi coronavirus

Costiera amalfitana, ai tempi del coronavirus tutti si stanno adoperando per sopravvivere ad una crisi sociosanitaria senza precedenti, a partire dal mondo della ristorazione. L’idea di ristocoin, riportata dal quotidiano Il Mattino, parte da due fratelli titolari di una trattoria ad Amalfi. Paghi oggi il tuo servizio che potrai consumare soltanto al momento della riapertura del ristorante, con il vantaggio di usufruire di un notevole sconto. L’idea sta prendendo piede tra i grandi chef come Massimo Bottura i cui dinnerbond variante dei ristocoin, sono andati a ruba.

I due amalfitani sono i primi a sperimentarli in provincia di Salerno. «Ci fa male vedere il nostro locale chiuso, per cui abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e inventarci qualcosa» racconta Antonella Amendola, 31 anni, titolare con il fratello Alfonso, chef di 44 anni, dell’Antica Trattoria Barracca di Amalfi. «La nostra è una trattoria a conduzione familiare creata dai nostri nonni, passata poi a mio padre che continua a darci una mano, e che io e mio fratello abbiamo preso in mano il 6 aprile del 2019 – racconta Antonella, addetta alla sala e al marketing del locale – Siamo sempre aperti anche d’inverno con una clientela prevalentemente straniera, tranne qualche breve chiusura per il rinnovo dei locali. Ma purtroppo adesso ci siamo dovuti fermare». Antonella si è guardata intorno, leggendo il Resto del Carlino ha saputo della formula dei ristocoin e non ci ha pensato due volte a lanciarla per i suoi clienti. «Proponiamo una sorta di patto di amicizia con il cliente, in sostanza lo invitiamo ad investire sulla nostra trattoria. Andando sul nostro sito si può acquistare un voucher del valore che si preferisce che però varrà il doppio, da poter spendere alla riapertura con una semplice prenotazione – spiega Antonella – Non poniamo limiti né alla somma che si vuole spendere né al periodo in cui si vuole venire in trattoria. Questo sistema se porta dei vantaggi ai clienti, consente a noi di avere un po’ di liquidità per poter affrontare le spese. Abbiamo pubblicizzato questa nostra iniziativa sulla pagina Facebook sperando che ci sia una larga adesione e che anche altri locali vogliano seguirci. Sarebbe bello poter ripartire in tanti».

I fratelli Amendola hanno già idea di come riorganizzare la loro trattoria in vista della riapertura. «Abbiamo tavoli anche all’aperto e questo ci agevola – spiega Antonella – ma sicuramente dovremo rivedere il numero dei posti, dovranno essere ridotti dai cento attuali alla metà». «Non abbiamo voluto fare né il delivery né l’asporto – conclude – perché la nostra è una cucina tradizionale, per cui abbiamo pensato che non ci sarebbe stata richiesta in quanto sono pietanze che si cucinano anche a casa. Speriamo di ritornare al più presto nella nostra trattoria con i nostri clienti e per questo contiamo che possano riaprire presto alberghi e b&b».

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