Ravello. Il ricordo di Giovanni Conte, scomparso oggi, nelle parole dell’amico e procugino Francesco Di Lieto

Ravello. Francesco di Lieto ha voluto dedicare un ricordo all’amico Giovanni Conte, scomparso in questa domenica 24 maggio.

Purtroppo l’amico fraterno Giovanni Conte, ovvero per tutti “Giovanni e Mario Conte”, non è più con noi. Con immensa tristezza ho appreso questa mattina la notizia della dipartita del mio caro amico, nonché procugino, compagno di banco alle scuole elementari, compagno di avventure, ecc. ecc.

Di lui serbo un piacevolissimo ricordo soprattutto della mia infanzia e adolescenza. Il caro Giovanni, già dalla tenera età, si rendeva disponibile, nei limiti delle sue possibilità, a collaborare con il padre, l’indimenticabile Mario Conte. Una mattina, quando avevamo poco più di 10 anni, mi convinse a fargli compagnia per una delle sue numerose “andate” alla frazione di Sanbuco, allora sprovvista di strada rotabile, per allacciare una bombola di gas trasportata, a spalla, dallo stesso cliente. Al ritorno il caro Giovanni si dovette far carico di portare a casa una busta piena di ortaggi che rappresentava il compenso per il servizio da lui prestato. Fu comunque per me una bella esperienza se non fosse stato per il fatto che feci rientro a casa in ritardo e, poiché dell’escursione non ne avevo informato i miei genitori, fui fortemente redarguito.

Una mattina, quando frequentavamo le ultime classi della scuola elementare, spinse un nostro compagno di scuola, lo scherzoso Luigino Sessa, nella fontana moresca per vendicarsi del fatto che quest’ultimo, per farlo arrabbiare, aveva lanciato una sua moneta da 5 lire nella medesima fontana.

Numerosissime sono state le sue avventure soprattutto durante la sua adolescenza. Lui frequentò l’Istituto Tecnico Alessandro Volta in Salerno e per un lungo periodo, da neo patentato, ci andò con il “tricicolo” del padre. Tutti sapevamo che per la strada, all’andata a Salerno nonostante il mezzo precario di trasporto, nessun veicolo gli poteva stare avanti, al ritorno invece, sovente, andava meno spedito in quanto trasportava prodotti che sarebbero stati venduti nel negozio del padre.

Numerose, comunque, sono state le partite a tennis che ho disputato con lui durante il periodo adolescenziale. Ultimamente, da pensionato, si dedicava a gestire di fatto la rivendita di Sale e Tabacchi lasciatagli dal padre il quale a sua volta la aveva ricevuta dallo zio Giovanni e io spesso mi intrattenevo piacevolmente in sua compagnia.

Tanti altri sono i ricordi che serbo del caro amico per me prematuramente scomparso anche in considerazione della longevità dei propri genitori, in particolare del padre, da poco scomparso, alla bella età di 90 e passa anni.

Superfluo dire che la scomparsa del caro Giovanni oltre a lasciare un vuoto incolmabile nella sua famiglia lo lascia parimenti in noi superstiti amici e compagni di scuola e di avventure.

Caro Giovanni inutile dirti che il tuo ricordo resterà in noi sempre vivo.

 

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