Praiano, pescava corallo illegalmente: la cassazione conferma la condanna al 57enne

Praiano, Costiera amalfitana. Condannato per aver alterato il sistema marino a Praiano andando in cerca di corallo, respinto il ricorso di un pescatore pugliese di Cerignola. Quest’ultimo, un 57enne, si era rivolto ai giudici amministrativi per l’annullamento dell’ordinanza del 3 ottobre 2019 del Tribunale di Salerno, che a sua volta aveva respinto l’istanza di riesame contro il procedimento applicativo della misura cautelare dell’obbligo di dimora.

Ora la Cassazionecome scrive La Città di Salerno –  ha confermato la condanna: I fatti cui si fa riferimento erano stati commessi nel maggio 2018 in concorso con altre persone, allorquando il soggetto si era reso responsabile di «compromissione e deterioramento dell’ecosistema marino di un’area naturale dichiarata zona di protezione speciale a Praiano».

Nella fattispecie, per lui l’ipotesi di accusa era di pesca abusiva, con metodo di raccolta distruttivo del substrato roccioso. Per la precisione, in un’occasione aveva pescato «circa 200 grammi di corallo rosso Mediterraneo» mentre, in un’altra circostanza, «circa 700 grammi del medesimo materiale ». Il 57enne ha fatto ricorso denunciando «un vizio di motivazione per essere stata applicata la misura cautelare a distanza di oltre un anno dai fatti contestati, in difetto dei requisiti di concretezza ed attualità del pericolo e senza tener conto del fatto che l’indagato è incensurato », sostenendo inoltre «che il prelievo di circa 900 grammi di corallo rosso non può integrare gli estremi di quella compromissione o deterioramento significativi e misurabili dell’ecosistema marino». Motivazioni che però non hanno convinto i giudici della Cassazione, i quali le hanno ritenute eccessivamente generiche, confermando la condanna.

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